La rivista Foreign Policy di Moises Naim e il Sole 24 Ore danno i voti a Obama: dodici mesi dall’inizio del sogno, dieci dalla partenza del governo, messi sotto esame da «blogger, sapientoni ed esperti di politica internazionale».
Si va da giudizi molto negativi – come nel caso di Michael Scheuer, ex capo della Cia, secondo cui Obama «favorisce lo status quo della fallita politica estera bipartisan» – a promozioni cum laude: Lawrence J. Korb, senior fellow al Center for American Progress vede sulla strada della risoluzione i conflitti in Afghanistan e in Iraq.
Il risultato è una promozione senza corsi di recupero. Il presidente si porta a casa una media del sei e mezzo. Non male, se non fosse che dopo i primi 100 giorni, la commissione d’esame aveva licenziato il candidato con 7 e mezzo. Da quel generoso aprile a oggi, gli interventi non sempre efficaci per la crisi, il dossier Iran, il percorso a ostacoli della riforma sanitaria, la guerra in Afghanistan e la pace armata in Iraq, hanno reso sempre più complicato «Being Barack Obama».
Il sei e mezzo è la media di dieci giudizi espressi sui duelati dell’Atlantico. Riportiamo di seguito i singoli punteggi e chi li ha pronunciati. Il documento completo, sul sito del giornale sul quotidiano in edicola.
10 / Lawrence J. Korb
Senior fellow al Center for American Progress
8+ / Parag Khanna
Direttore della Global Governance Initiative dell’American
8+ / Charles A. Kupchan
Professore di Affari Internazionali all’Università di Georgetown
8 / Paul Pillar
Ex vicedirettore della Cia, professore all’Università di Georgetown
6 / Gianni Riotta
Direttore del Sole 24 Ore
4 / Elliott Abrams
Senior fellow per il Medio Oriente del Council on Foreign Relations
4 / Michael Scheuer
Ex capo dell’unità Cia per la cattura di bin Laden
4 / Danielle Pletka
Vicepresidente per gliaffari internazionali dell’American enterprise institute
6,5 / Guido Olimpio
Editorialista del Corriere della Sera
6 / Christian Rocca
Corrispondente dagli Usa del Foglio