Tutti i politici evocano i “Poteri Forti”. Ma dove sono? Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera

roberto calderoli
Roberto Calderoli

Negli ultimi tempi va di moda evocare un male oscuro, a cui si dà il nome di “Poteri Forti”. In un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, Gian Antonio Stella ha raccolto tutti gli esempi in cui i “big” della politica italiana hanno utilizzato questa espressione. Da Di Pietro a Brunetta, da Mancino a Ferrero, i Poteri Forti sono ormai sulla bocca di sempre più persone. L’ultimo a farne riferimento è stato il ministro Calderoli in un’intervista rilasciata proprio al quotidiano di via Solferino.

I Poteri Forti hanno smesso finalmente di interferire col basilico della Riviera? Il silenzio della Cia (non l’Intelligence: la Confederazione Italiana Agricoltori), che diede la tessera di socio onorario al governatore genovese «come apprezzamento per le iniziative assunte a difesa del pesto e del basilico liguri» contro l’Europa «suddita dei Poteri Forti», rassicura. Almeno su quel fronte, forse, non si avvistano complotti. Per il resto, dicono gli archivi di questi mesi, siamo immersi negli intrighi. Quando Roberto Calderoli accusa generici Poteri Forti («non sono così ben definiti da poterli nominare per nome e cognome…») di essere «impegnati in una manovra nella quale il Corriere della Sera sta ricoprendo una parte di spicco», non solo sopravvaluta forse quei poteri che spesso sono divisi e qualche volta impotenti. Ma arriva in coda a centinaia di denunce così allarmate e contrastanti da commentarsi da sole. []

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