“Renzi e la sfida nel Pd”: le domande “scomode” di Antonio Polito dal Corriere

ROMA – Matteo Renzi sfiderà Pier Luigi Bersani alle primarie del Pd, ma qual è il suo programma di governo? La domanda se l’è posta Antonio Polito dal Corriere della Sera. Il giornalista in realtà ha posto 7 domande “scomode” a Renzi,  che “va preso sul serio” perché “se lo merita”. Ma, spiega Polito, per prendere sul serio un candidato alla presidenza del Consiglio non basta affermare di voler “rottamare” i vertici del Pd, serve un programma di governo stabile che valuti la condizione economica italiana e sui rapporti del Paese con l’Europa. O ancora la sua opinione sull’articolo 18 e la riforma Fornero del lavoro e delle pensioni, su cui Renzi dichiarò: “Non me ne può fregare di meno”. Questo l’articolo del giorno che BLitz Quotidiano vi propone.

Polito scrive:

“Matteo Renzi va preso sul serio. Perché se lo merita, ma anche perché si è candidato a fare il presidente del Consiglio nei prossimi cinque anni. Chiedergli come intenderebbe governare, cosa che non si può ovviamente dedurre dalla sua breve esperienza alla Provincia e al Comune di Firenze, non è dunque provocatorio: è anzi il modo migliore di prenderlo sul serio. Finora infatti Renzi ci ha detto con chiarezza che farebbe del Pd: manderebbe a casa tutti i «vecchi», proposito che comprensibilmente riscuote parecchio successo. Ma non ci ha ancora detto che farebbe dell’Italia.

 Le ultime proposte programmatiche, le Cento Idee della Leopolda, risalgono ormai a un anno fa. Molte sono buone, alcune sono scadute, tutte sono da precisare. Tra pochi giorni Renzi presenterà formalmente la sua candidatura. È dunque forse arrivato il momento per rivolgergli qualche domanda alla quale, se vorrà, potrà dare risposta.

 1. Tra le Cento Idee non ce n’è una sull’Europa. Da capo del governo Renzi accetterà nuove cessioni di sovranità e maggiori controlli esterni sui nostri conti, in cambio di un’Unione politica e di bilancio più stretta? Sottoscriverebbe prima delle elezioni un memorandum di intese con l’Europa che vincoli anche il futuro governo, nel caso Monti sia costretto a chiedere un aiuto anti-spread?

 2. Renzi si propone di «portare il rapporto debito/ Pil al 100% in tre anni». Si tratterebbe di un’impresa titanica: 400 miliardi di euro da restituire in 36 mesi, a un ritmo più che doppio rispetto a quello che ci impone il Fiscal Compact europeo. Quale parte del patrimonio dello Stato intende vendere e quale parte del patrimonio degli italiani intende tassare, per riuscirci?

3. Sull’articolo 18 Renzi dichiarò: «Non me ne può fregare di meno». Vuol dire che una volta al governo non cambierà la riforma Fornero o che la cambierà? Lascerebbe intatta anche la riforma delle pensioni o la modificherebbe, come propone il suo partito, a favore dei cosiddetti «esodati»?[…]”

 

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