“Russia, la rivolta degli innocenti dal web”: Ezio Mauro per Repubblica

ROMA – I giovani sfidano il regime di Vladimir Putin attraverso il web. Ezio Mauro parla su Repubblica dei ragazzi, blogger, giornalisti e ambientalisti che Putin chiama “criceti del computer” e Michail Gorbaciov chiama “figli della perestojka”, nel suo articolo “Russia, la rivolta degli innocenti: così lottano i ragazzi dell’internet café”. Ezio Mauro li ha incontrati e spiega cosa vogliono in quello che vi proponiamo come articolo del giorno.

“L’ultima rivoluzione russa va in onda dal caffè vietnamita, sulla Nikolymskaja, all’angolo col Kolzò, l’anello che circonda il centro di Mosca. Apri la porta, parte la musica di “Magic Moments”, ed entri nella quarta dimensione. L’uomo che ha trovato la chiave di questo universo parallelo ha 35 anni, fa l’avvocato con un anno di specializzazione a Yale, ed è diventato il nemico numero uno del Cremlino, il capo della protesta che domani torna in piazza contro i brogli elettorali in vista delle elezioni per il Presidente della Russia.

Adesso Aleksej Navalnyj sta nel divano in fondo, circondato da tre collaboratori sotto i trent’anni, e qui riceve i giornalisti stranieri, nel caffè trasformato in ufficio volante della rivolta. Dice che è il suo mestiere che lo ha portato a leggere i bilanci delle grandi aziende russe, a documentare gli sprechi e la corruzione che cresce attorno al potere. Poi, la decisione di mettere cifre, sigle, nomi e cognomi su un blog, che si è trasformato in uno show online, che cresce ogni giorno.

A quel punto, spiega, il potere ha cominciato a perdere l’equilibrio. E lui, che dietro ogni azienda e ogni potentato economico vedeva sempre la “montagna” Putin, si è trovato senza accorgersene a fare politica. Finché una radio gli ha messo il microfono davanti e gli ha chiesto cosa pensa di “Russia Unita”, il partito di Putin e Medvedev, i due leader che si scambiano da dodici anni le cariche al vertice dello Stato. Incredibilmente, sulle onde medie si è sentito un giudizio a cui la Russia non era abituata: “Un partito di ladri e di malfattori”, ha infatti detto Navalnyj, ripreso e rilanciato da mille blog e dal tam tam infernale di Facebook.”[…]

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