“Tutti gli anziani all’ospizio a 5 stelle”: Giovanni Valentini su Repubblica

ROMA – Che senso ha il disprezzo ideologico di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle nei confronti delle persone anziane? Se lo domanda Giovanni Valentini su Repubblica.

“Se c’è una cosa che nei giovani detesto più della mancanza di tatto è l’eccessiva sicurezza di sé. (da “Genio” di Patrick Dennis – Adelphi, 2012– pag. 102). Nasciamo e moriamo tutti quanti. Siamo o siamo stati giovani e siamo o diventeremo tutti vecchi. E allora, che senso ha questo disprezzo ideologico, questa insolenza offensiva e aggressiva dei seguaci di Beppe Grillo nei confronti delle persone anziane? A parte il fatto che si fanno guidare da un “guru” di 65 anni, anche loro invecchieranno e a loro volta saranno considerati anziani da chi verrà dopo. È una legge della natura, a cui nessuno può sottrarsi.

Non converrebbe, allora, una maggiore cautela, un po’ più di rispetto e di educazione? Si dice: non è un problema d’età, ma di testa e di idee. D’accordo. Ma sembra più che altro un espediente dialettico o, peggio, una discriminazione politica, una forma di integralismo o di fondamentalismo. Chi non la pensa come loro, è vecchio per definizione. E al contrario, chi condivide le loro idee conquista l’eterna gioventù. (…)

Quasi che i giovani potessero restare giovani a vita, come una categoria sociale congelata nel freezer della storia. E come se gli adulti, anche quelli meno anziani di Grillo, fossero destinati tutti al Grande Ospizio a 5 Stelle. Per quanto mi riguarda, ho preso pubblicamente l’impegno di non chiamarli più «grillini», da quando ho capito che alle loro orecchie questa denominazione risultava offensiva. In base alla regola del Movimento «uno vale uno», i sostenitori di Grillo rifiutano di essere identificati con la figura e il nome del capo. Il rispetto, tuttavia, non può essere unilaterale. Implica condizioni di reciprocità. Questo è il presupposto per avviare qualsiasi dialogo o confronto, in Parlamento, nella vita della società reale o nei social network. (…)

Il Movimento di Grillo ritiene e proclama di essere la prima forza politica del Paese. Ma non è vero: né nei voti né tantomeno nei seggi parlamentari. Questa è una mistificazione mediatica, avallata inconsapevolmente dallo stesso sistema dell’informazione che i Cinquestelle tanto demonizzano. Basta andare sul sito del ministero dell’Interno (http://elezioni.interno.it/) e consultare i risultati ufficiali. Il Pd, da solo, è il primo partito con un totale (Italia+estero) di 8.932.615 voti, a cui corrispondono 292 seggi alla Camera, contro gli 8.784.499 voti del M5S con 108 seggi. E la differenza è ancora più netta al Senato (Pd, sempre da solo, 8.674.893 voti e 109 seggi; M5S 7.375.412 voti e 54 seggi). (…)

Il Movimento di Grillo, invece, rappresenta meno di un terzo dello schieramento, è isolato, non vuole e non può fare alcuna alleanza, punta dichiaratamente al 100%. Ed è proprio questo «totalitarismo » strisciante che deve preoccupare di più: i giovani, gli adulti e gli anziani.”

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