Marco Benedetto

Ha fondato Blitz e lo ha diretto fino al 2018. Ha anche firmato oltre 200 articoli. Ora si è ritirato, come conviene all’età, ma ogni tanto non perde l’occasione per dire la sua.

Domenica 28 il Mondiale della Formula 1 si corre a Montecarlo (ore 15). È la sesta prova (su 22) di un campionato che sembra aver già definito le gerarchie. Verstappen è avviato a conquistare il secondo, consecutivo, titolo iridato. Il Tulipano è la sua Red Bull sono, al momento, inavvicinabili. Al massimo qualche lieve fastidio. Tuttalpiù un solletico. C’è, ad esempio, un Alonso eterno (già quattro podi in cinque GP) che potrebbe ancora concedere acuti con una Aston Martin sorprendente con cui lo spagnolo sta massacrando il figlio del padrone, che sarebbe poi baby Stroll, otttavo nella classifica generale. Incalza la Mercedes più con il veterano Hamilton che il seppur talentuoso Russell. Vorremmo dar creduto alla Ferrrari, magari soltanto per un risultato parziale ma i fatti dimostrano che anche il più sfrenato ottimismo è fuori luogo. A Imola - gara annullata per maltempo - probabilmente avremmo colto segnali incoraggianti, si parlava alla vigilia di interessanti sviluppi, non molto di più. La Rossa forse paga a caro prezzo “una carenza di metodo che viene da lontano”, come osserva il “biografo” Leo Turrini. Che aggiunge:”Paradossalmente da quando, una generazione fa, la Formula Uno sostituì i test in pista con le sperimentazioni al computer”. Sono discorsi vecchi come il cucco, d’accordo, ma questo oggi passa il convento. I piloti? Sainz fa quello che può, quello che la Rossa gli permette, cioè poco. Leclerc si batte e si sbatte ma il podio resta un miraggio. Non lo disturbano i rumors di mercato; Hamilton non verrà a togliergli la Ferrari, il Re Nero resterà alla Mercedes, ha negato i presunti contatti con Maranello. No, lo disturbano semmai i mancati sviluppi della Rosssa che non riesce ancora a ridurre sensibilmente il gap con la Red Bull. Montecarlo sulla carta può almeno regalare un sospiro. IL CIRCUITO CITTADINO DI MONTECARLO Anello affascinante sulle strade del Principato di Monaco. Circuito mitico per eccellenza, tutti i piloti sognano di vincere su questo tracciato iconico, lungo 3,337 km. La gara prevede 78 giri per un 282 km. La temperatura stimata in 25 gradi. Non c’è alcuna possibilità di pioggia. Verstappen guida la classifica piloti con 119 punti. secondo Perez (105’, terzo Alonso (75), quarto Hamilton (56), quinto Sainz (44). A seguire: Russell (40) e Leclerc (34). DIRETTA TV Domenica 28, ore 15 su Sky Sport F1 e su Now. In differita su Tv8 alle ore 18. Telecronaca di Carlo Vanzini e Marc Gene’.

Formula 1, GP Monaco, Leclerc a caccia del sogno nella sua Montecarlo (domenica ore 15).

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Fuoco incrociato sulla Juventus: a processo anche per gli stipendi. Rischia la stangata. Lunedì 22 maggio prima udienza a Roma. Sul banco degli imputati il Club e 7 dirigenti. Li ricordiamo: Andrea Agnelli (all’epoca presidente) ed il suo vice Pavel Nedved. Inoltre il d.s Fabio Paratici ed il suo vice Federico Cherubini con il d.s. Under 23 Giovanni Manna. Con loro altri tre dirigenti: Stefano Braghin (direttore del settore giovanile), il segretario del Club bianconero Paolo Morganti e Cesare Garbasio, chief legal officer. Sono tutti accusati di “mancata lealtà”. Per la Procura Federale (Giuseppe Chine’, 54 anni, alla Federcalcio dal 2004) ci sono state irregolarità anche nei rapporti con agenti e altri Club. La Juventus punta a a chiudere tutto con una sanzione “soft” o una ragionevole ammenda ma l’accordo non è stato trovato. Tutttavia il patteggiamento (negato) è sempre possibile prima della udienza. UNA MORTIFICAZIONE DOLOROSA Fuori dalle Coppe nazionali ed europee, un secondo posto solo virtuale, i conti in disordine, l’imbarazzo (eufemismo) alla vigilia della celebrazione del centenario della proprietà Agnelli del Club, la Juventus sta vivendo l’ora più buia della sua storia. Una umiliazione dell’amor proprio accentuato da un senso di confusione che rasenta la vergogna. Ma oltre ai risultati sportivi disastrosi e le grane giudiziarie, vanno messi in conto i pianti delle casse societarie, immiserite da dolorose pendenze (perdite e debiti), da contratti multimilionari che stanno fortemente condizionando il cammino della nuova gestione societaria. PESANO GLI INGAGGI STELLARI È il caso di ricordare alcuni impegni contrattuali: Allegri e i suoi 15 milioni lordi, Pogba e i 10 milioni per i prossimi 3 anni; Rabiot, Di Maria , Paredes e Cuadrado a scadenza . Inoltre ci sono le rate con la Fiorentina per Vlahovic e Chiesa non ancora risolte. Sono da aggiungere al quadro pesante i rientri dai prestiti di Zakaria, Kulusevski e soprattutto il fantasma Arthur che ha un salario di 7 milioni netti e la cui trattativa con il Barcellona è sotto indagine. FOSCO ORIZZONTE DEI BIANCONERI Lunedì è atteso il processo per le plusvalenze presso la Corte Federale, dopo che il Collegio di Garanzia del CONI ha disposto che la penalizzazione iniziale di 15 punti fosse rimodulata. La situazione è delicatissima. Lunedì il processo-bis ( tris, se si conta la prima assoluzione). Sul fronte stipendi si punta a chiudere tutto il 30 giugno per non sconfinare al 2023-2024. Il rischio retrocessione è dietro l’angolo.

Juventus, deferimento-bis per il Club e 7 dirigenti, rischia un’altra stangata, c’è l’ipotesi retrocessione

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