AUTO USA: GM, CHRYSLER E FORD SULL’ORLO DELLA BANCAROTTA

Pubblicato il 11 Dicembre 2008 - 23:23 OLTRE 6 MESI FA

La Repubblica pubblica un commento di Vincenzo Borgomeo sulla crisi dell’auto negli Stati Uniti. Lo riportiamo di seguito:

”L’incubo si è avverato: l’auto americana verrà lasciata a se stessa, abbandonata a una crisi senza precedenti perché il Senato federale americano non è riuscito a trovare una soluzione di compromesso sul piano di salvataggio dell’industria automobilistica da 14 miliardi di dollari.

Il piano, varato dall’amministrazione del presidente uscente George W. Bush, era già stato approvato dalla Camera dei Rappresentanti, ma a metà del suo iter legislativo è stato stroncato in modo definitivo. Motivo? I democratici erano favorevoli e i repubblicani contrari e alla fine la trattativa si è arenata drammaticamente sulla pretesa dei secondi di parificare i salari dei dipendenti del comparto Usa a quelli pagati dai concorrenti stranieri. Un’impuntatura impossibile da risolvere e che ha stroncato le trattative, cui hanno partecipato ovviamente anche rappresentanti dei sindacati di categoria. Trattative che, però sono fallite proprio in extremis, quando sembrava che potessero andare a buon fine, e conseguentemente ha avuto esito negativo la successiva votazione in sede procedurale: giunta anch’essa, stando alle indiscrezioni circolanti negli ambienti parlamentari di Washington, a pochi voti dai sessanta necessari per il via libera al provvedimento.

Il punto ora è capire cosa succederà. Teoricamente il ministro del Tesoro, Henry Paulson, potrebbe ripescare gli aiuti a favore dell’auto dal pacchetto di 700 milioni di dollari, a suo tempo stanziato per soccorrere banche e istituti finanziari, a loro volta travolti dalla grave crisi globale in atto. Ma bisogna vedere se i repubblicani riusciranno a fare pressioni perché questo avvenga. In igni caso la Casa Bianca ha già manifestato in via ufficiale il proprio "disappunto" per l’esito dell’iter legislativo alla camera bassa.

La situazione per GM, Ford e Chrysler a questo punto si fa drammatica: i colossi del settore senza i prestiti che avrebbero consentito loro di operare almeno fino al 31 marzo prossimo hanno i giorni contati. La situazione peggiore è quella della GM che non ha risorse sufficienti per arrivare fino al 31 dicembre e che quindi potrebbe essere costretta a dichiarare bancarotta. Uno scenario apocalittico: si calcola che costerebbe agli Usa qualcosa come 7 milioni di posti di lavoro. Ma anche Chrysler non sembra potercela fare a superare questa crisi, mentre Ford potrebbe – teoricamente – accedere ai fondi della sua fondazione”.