CASO UNIPOL: IL CSM ASSOLVE CLEMENTINA FORLEO

Forleo2 Il gip di Milano Clementina Forleo è stata assolta dalla sezione disciplinare del Csm dall’accusa di aver violato i suoi doveri per i contenuti dell’ordinanza con la quale, nel luglio del 2007, chiese alle Camere l’autorizzazione all’uso di intercettazioni che riguardavano alcuni parlamentari nell’ambito della vicenda Unipol.
FORLEO – «Avere fiducia nella giustizia prima o poi paga», Così il gip di Milano Clementina Forleo ha commentato al sua assoluzione. «La Giustizia trionfa» – ha detto, «Ora auguri a De Magistris»

IN PRECEDENZA – La richiesta formulata dalla Procura generale della Cassazione nel procedimento davanti alla Sezione disciplinare del Csm era di condannare Clementina Forleo alla censura e al trasferimento d’ufficio Clementina Forleo per i contenuti dell’ordinanza con la quale nel luglio 2007 il gip di Milano chiese alle Camere l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni che riguardavano alcuni parlamentari, tra cui Piero Fassino e Massimo D’Alema.

LE ACCUSE – La ragione per la quale la Forleo andava condannata, spiegava il sostituto pg della Cassazione Federico Sorrentino, è che aveva espresso «un abnorme e non richiesto giudizio anticipato» su alcuni di questi parlamentari che pure non erano indagati, ledendo i loro diritti ed esorbitando dalle sue competenze. E così non solo ha commesso una «grave violazione di legge», ma anche dimostrato scarso equilibrio. In quell’ordinanza, la Forleo aveva definito «consapevoli complici di un disegno criminoso» D’Alema e il senatore Nicola La Torre, ipotizzando per loro il possibile concorso nel reato di aggiotaggio. E li aveva descritti come «pronti e disponibili a fornire i loro apporti istituzionali in totale spregio dello stato di diritto».

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