”IL NOME CHE SI DANNO GLI ATTENTATORI NON CONTA: E’ STATA AL QAEDA”

Mumbai_soldiers La Repubblica pubblica un’intervista di Lorenzo Cremonesi all’intellettuale pakistano Ahmed Rashid sull’identita’ degli attentatori a Mumbai. La riportiamo di seguito:

”«È Al Qaeda. Non ci sono dubbi. Utilizza nomi di gruppi sconosciuti per rivendicare gli attentati. Ma l’identità degli attentatori va ricondotta all’estremismo islamico e alle sue diramazioni in Oriente». Parla davvero a caldo Ahmed Rashid. Ieri sera eravamo a cena nel centro di Milano dopo la presentazione del suo «Caos Asia», in vendita da Feltrinelli a partire da oggi, quando sono iniziate ad arrivare le notizie degli attentati di Mumbai. E la sua reazione è stata immediata. «C’è da attendersi una recrudescenza del terrorismo di Al Qaeda in tutto il mondo, colpiscono dove possibile. È un segnale forte contro Barack Obama ed è un modo per acuire la crisi economica internazionale », sostiene. Lui stesso si sente nel mirino. Solo poche settimane fa è stato oggetto di nuove minacce nella sua abitazione di Lahore. E da allora quando si trova in Pakistan gira con guardie del corpo private. Le sue denunce danno fastidio. È uno degli intellettuali più coraggiosi e documentati contro le forze violente dell’integralismo.

Gli attentati sono stati rivendicati da un gruppo che si è chiamato Deccan Mujahedin. Cosa sappiamo di loro?
«Nulla che io sappia. Sono una firma sconosciuta, inventata probabilmente solo per confondere le acque. Qualche tempo fa un’altra organizzazione sconosciuta si era definita "Studenti musulmani della Jihad". Ma non è mai stato appurato nulla. È una tecnica nota, fatta per depistare».

E allora, chi sono i veri responsabili?
«Al Qaeda e coloro che si richiamano alla sua ideologia».

Per quali motivi?
«Hanno operato con almeno tre modalità tipiche delle strategie del movimento. Sono attacchi coordinati, ben pianificati, frutto di una strategia mirata a provocare il massimo del terrore e in modo plateale, di grande forza mediatica. In secondo luogo vi sono coinvolti attentatori suicidi, che si affiancano alla presa di ostaggi. Infine mirano ai grandi alberghi, al turismo di lusso, vogliono uccidere il maggior numero possibile di occidentali. In India gli estremisti indù colpiscono i cristiani locali, Al Qaeda invece agli occidentali. Un modo tra l’altro per affossare l’industria del turismo indiano sotto Natale».

Ci legge anche il tentativo di rendere più difficile il dialogo tra Islamabad e Nuova Delhi? «Assolutamente sì. Ogni volta che si aprono nuove possibilità di pace tra i due Paesi gli estremisti islamici cercano di boicottarlo nel sangue. Ci provarono anche con l’attacco al parlamento indiano nel 2002, che quasi scatenò la guerra aperta tra i due eserciti»”.

Gestione cookie