INDIA, VIOLENZE CONTRO CRISTIANI: MISSIONARIA LAICA BRUCIATA VIVA

India_cristiani E’ una missionaria laica la donna morta nell’incendio appiccato da estremisti indù a un orfanotrofio in un villaggio nel distretto di Bargarh, nello stato dell’Orissa, nell’India orientale. Lo ha detto alla MISNA monsignor Joseph Babu, portavoce della Conferenza episcopale indiana. "Quando sono state appiccate le fiamme i bambini non si trovavano nell’edificio. Solo la donna si trovava in una delle due camere incendiate ed è rimasta ustionata nel tentativo di scappare" ha detto monsignor Babu, confermando che da sabato sera si sono susseguiti nella zona numerose aggressioni contro istituzioni religiose e caritatevoli cristiane (come oratori e centri pastorali), ma anche case di singoli fedeli.

Disordini che hanno provocato il ferimento anche di altri due sacerdoti e di una suora. "La suora era in un centro pastorale nel distretto di Kandhamal quando è stata aggredita e picchiata" ha aggiunto il portavoce dei vescovi indiani riferendosi alla religiosa che secondo alcune fonti sarebbe stata violentata dai suoi aggressori. La violenza sessuale è stata però smentita da monsignor Raphael Cheenath, vescovo di Cuttack Bhubaneshwar, diocesi in cui si sono verificate le violenze. Le aggressioni, sottolineano numerose fonti religiose locali interpellate dalla MISNA, sono iniziate dopo l’uccisione del capo religioso induista Swami Laxamanananda, attribuita dagli indù ai cristiani.

L’uomo è rimasto ucciso sabato 23 agosto insieme con cinque altre persone, tra cui due suoi figli, dopo che un gruppo di uomini armati ha aperto il fuoco nell’ashram di Tumudibandha, nel distretto di Kandhamal, alla vigilia di una importante festa religiosa indù. L’attacco è stato rivendicato sui media locali dal Peoplés liberation revolutionary group, un gruppo ribelle maoista; ma il partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (Bjp) e il movimento radicale Vishaw Hindu Parishad (Vhp) hanno respinto la rivendicazione, sostenendo invece che Laxamanananda è stato ucciso da una cospirazione dei cristiani. Bjp e Vhp hanno indetto per oggi una mobilitazione di protesta, ed è in questa circostanza – spiega la Misna – che è avvenuto l’attacco all’orfanotrofio gestito dalle suore della diocesi di Sambalpur, suffraganea di quella di Cuttack Bhubaneshwar, e altre violenze. L’arcivescovo Cheenath aveva, da subito, fermamente respinto ogni illazione e condannato "con forza la violenza e l’uccisione" di Laxamanananda e degli altri uomini del suo gruppo, chiedendo sia al governo locale che a quello federale di New Delhi di intervenire per riportare la concordia ed evitare violenze. L’uccisione del rappresentante religioso indù è stata condannata anche dalla Conferenza episcopale indiana e dall’organismo ecumenico cristiano All India Christian Council.

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