LA SINISTRA SENZA LEADER

di Pasquale

Ultimamente nella sinistra ci si sta attaccando a modeste soddisfazioni dopo una cocente sconfitta alle ultime elezioni. Una vittoria all’Isola dei famosi o la vittoria di Obama vengono presentate dai politici di sinistra come vento di cambiamento. Alle ultime elezioni non mi sono sentito rappresentato da Veltroni e la sua allegra macchina da guerra che somigliava molto a quella di Occhetto. Ho votato Di Pietro perchè meglio rappresentava un voto di protesta pur non condividendo del tutto le idee del Tonino nazionale. In questi difficili momenti avrei preferito Prodi alla guida del paese perchè qualcosa di buono si iniziava a vedere sul risanamento dei conti pubblici, ma con quella maggioranza è bastata qualche “mastellata” ed un Bertinotti in forma smagliante ad innescare il meccanismo di autodistruzione. Adesso io da precario a 38 anni in Italia dopo 10 anni in Usa, mi auguro che qualcosa venga fatto per lo tsunami in arrivo, visto che Berlusconi è destinato a governare a lungo. Sperare in un suo fallimento sarebbe perlomeno masochista, ma poi pensando alle scelte del recente passato della sinistra italiana la parte masochista deve far parte del DNA. Spero che prossimamente non ci emozioneremo per Fassino ad X Factor o Bersani al Grande fratello o celebreremo in grande stile la vittoria del PD al comune di Roccafresella popolazione 500 abitanti. Pensando alla sinistra che fu, l’immagine che conservo con più piacere è di Benigni con in braccio Berlinguer, quando ancora a sinistra c’erano i leader.

Gestione cookie