LAVORO: PRIMA GLI ITALIANI

Pubblicato il 13 Dicembre 2008 - 07:04 OLTRE 6 MESI FA

di Ignazio

Leggo continuamente che nel 2050 gli ultrasessantacinquenni in Italia saranno 22 milioni, e senza il continuo flusso di immigrati la produzione italiana si fermerebbe (ma quando è mai partita?). Non è vero, non credo di passare per razzista se dico di privilegiare l’assunzione di lavoratori italiani invece che stranieri. Con i tempi che verranno, i nostri giovani e meno giovani si faranno probabilmente meno schizzinosi e dovranno obbligatoriamente, se vorranno semplicemente mangiare, cercare lavori anche non qualificanti ma utili per il loro portafogli. Dobbiamo dare questa opportunità ai nostri giovani, è solo questione di tempo, nemmeno molto lungo. Avremo più italiani che lavorano, più famiglie, più figli, più attività, tutto questo grazie al lavoro lasciato a noi. Voglio ricordare che noi emigravamo negli stati dove il lavoro si poteva trovare, e negli Stati Uniti i nostri bisnonni e nonni ma anche i nostri padri ci andavano perchè era un paese che si stava sviluppando, doveva crescere, aveva necessità di mano d’opera. L’Italia è forse una nazione di questo tipo? Ma finiamola con la demagogia.