Di puntuali ci sono solo i disagi sulla Freccia Salentina, il treno che da Milano Centrale porta a Lecce.
Come tanti treni a lunga percorrenza il Milano–Lecce delle 9 di sera è un calvario quotidiano per i viaggiatori. Alcune carrozze vantano più di trent’anni di servizio. Ruggine e ossido sbucano dalle giunture, persino dai pannelli delle centraline elettriche. I sedili sono logori. A bordo rabbia e rassegnazione.
«Succede molto spesso», spiega un utente abituale della tratta. «Le carrozze non corrispondono alle prenotazioni, è sempre un terno al lotto». Dai capotreni risposte secche, automatiche: «Non ci posso fare nulla, chiedete il rimborso».
Intanto però il viaggio viene affrontato senza un posto, in una vettura declassata. Un ferroviere si sfoga: «L’azienda dovrebbe vergognarsi, far viaggiare la gente in queste condizioni è improponibile. C’è poca pulizia, i vagoni arrivano e ripartono in continuazione, la burocrazia e le lungaggini per i rimborsi sono ostacoli insormontabili».