Stazioni abbandonate e senza controlli. Il Passante di Milano una cattedrale nel deserto

Pubblicato il 28 Aprile 2010 - 13:53 OLTRE 6 MESI FA

I cubetti dei tabelloni con sopra lettere e numeri non girano più. Si inceppano, saltano e rimangono incantati. Ma non è solo questo il disagio per chi si avventura nel Passante di Milano dove scorrono i treni di Trenitalia e  delle Ferrovie Nord. Le stazioni sono abbandonate: cadono a pezzi, i negozi sono chiusi, sigillati. Gli spazi per le pubblicità sono vuoti. Tutta colpa di una manutenzione carente, interventi rinviati e altri saltati.

Il Passante Ferroviario è, infatti, l’infrastruttura cardine del servizio suburbano (linee S), che funziona esattamente come quello di una metropolitana ma ha un raggio d’azione più esteso e serve anche gran parte del territorio della Grande Milano.

Considerato come la quarta linea metropolitana milanese, poiché nella tratta Lancetti-Porta Vittoria vi transita un treno ogni 6 minuti circa per direzione. Ma le stazioni sono delle vere «Cattedrali nel deserto, sempre più nel deserto», dicono i sindacati, Cgil in testa. «Si verificano aggressioni a nostro danno, ubriachi e violenti ci prendono di mira, la sera abbiamo paura a girare, gli spazi sono enormi», dicono ed elencano i ferrovieri.

Alla stazione di Repubblica, l’uscita di sicurezza che porta in piazza San Gioachimo tutto è in agonia: i pendolari, milanesi e non, fuggono appena possono. Qualcuno si inietta l’eroina e poi via. Ci sono coppiette che si isolano per far l’amore, senzatetto, disperati, immigrati che non hanno altro posto dove andare.

Fino a poche settimane fa, alle macchinette automatiche venivano distribuiti i biglietti di Trenitalia non quelli delle Ferrovie Nord. In media, una su due è fuori uso, come l’ascensore. C’è chi pensa che il motore sia addirittura stato traslocato in un’altra stazione.

Nei gabbiotti vicino ai tornelli il personale adibito ai controlli latita o è del tutto assente. Fino a poco tempo fa nelle stazioni, c’erano dipendenti delle Ferrovie a presidiare. Ora con il taglio delle spese anche quello è stato esternalizzato. Così allo stato attuale c’è un solo agente di stazione per turno, che per contratto ha l’unico incarico di aprire e chiudere i portoni della stazione. Perfino le telecamere, denuncia la Cgil, non sempre funzionano, e non tutte quelle che funzionano registrano.

La stazione di Porta Vittoria, l’ultima inaugurata, segnalano i pendolari, ha corridoi lunghi e bui. Il piazzale sopra la stazione Lancetti è un disastro: sporcizia, pestaggi, risse. Nessuno si fida, anche i bar qui chiudono alla cinque del pomeriggio. Gli esercenti non se lo potrebbero permettere, ma non importa. La notte fa troppa paura.