Niente ‘Ndrangheta dalla Madonna: la processione di Polsi senza i “tradizionali” boss

processione polsi
Processione di Polsi

La “processione dei boss della ‘Ndrangheta” quest’anno è stata all’insegna della legalità. La festa della Madonna della Montagna che si tiene nel santuario di Polsi, nella Locride, era tristemente famosa perché in questa occasione i capi delle ‘ndrine “battezzavano” i nuovi affiliati oppure, peggio ancora, uccidevano i membri delle cosche rivali. Invece questa volta dei boss non c’era nessuna traccia (come hanno riferito gli investigatori), mentre il vescovo di Locri ha invitato implicitamente i mafiosi a “convertirsi”.

Ecco cosa ha detto monsignor Giuseppe Fiorini Morosini durante l’omelia della messa conclusiva della festa: ”La Chiesa è forse l’unica istituzione che crede nella vostra conversione e che vuole il cambiamento della vostra vita”. Il prelato non ha mai pronunciato la parola ‘ndrangheta, ma ha espresso il ”rammarico e la nostalgia di non poter stare uniti con chi vive nell’illegalità dinanzi all’immagine della Madonna e poter pregare assieme. Noi speriamo sempre che un giorno ciò potrà accadere, se voi lo vorrete e deciderete di cambiare indirizzo della vostra vita. Festeggeremo assieme la Madonna della Montagna come la Madonna della conversione”.

Il vescovo, riferendosi al summit di ‘ndrangheta svoltosi lo scorso anno in coincidenza con la festa di Polsi (in occasione del quale Domenico Oppedisano fu incoronato capo unico dell’organizzazione criminale), ha detto che ”nel Santuario di Polsi si è consumata l’espressione più terribile della profanazione del sacro ed è stato fatto l’insulto più violento alla nostra fede e alla tradizione religiosa dei nostri padri. Polsi, luogo di pietà semplice e devota, è diventato luogo violato e profanato da conterranei e fratelli di fede, che hanno tradito la fede vera, pretendendo assurdamente di ricevere dalla Vergine Maria la benedizione sui loro patti illegali e sulla spartizione di un potere ingiusto. Cari fratelli, se anche oggi ci saranno incontri e patti illegali del tipo di quelli che hanno intercettato l’anno scorso le forze dell’ordine, a noi poco importa. Sono cose che non ci riguardano. Non mi lascio suggestionare da inviti a compiere gesti plateali, utili solo a costruirmi sui media nazionali e internazionali l’effimera immagine di lottatore e salvatore, immagine che dura un giorno e non costruisce nulla di positivo”.

”Non me la sento, come mi è stato chiesto, di interrompere – ha proseguito – questa vostra tradizione di fede e di chiudere il Santuario e proibire la processione. No, non lo farò mai. Tradirei la mia missione di vescovo e di guida religiosa. Voi fedeli siete la verità e la realtà di Polsi. Solo voi e la vostra fede siete la grandezza di questo giorno e di questo Santuario”.

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