SCUOLA, SUPERIORI: LA RIFORMA GELMINI SLITTA AL 2010, MAESTRO UNICO FACOLTATIVO

Gelmini3 Il tanto contestato "maestro unico" alle elementari previsto dalla riforma Gelmini sarà attivato su richiesta delle famiglie. È confermato nel verbale conclusivo dell’incontro svoltosi a Palazzo Chigi tra i sindacati della scuola (Cgil, Cisl e Uil, Gilda e Snals) e il governo rappresentato dal sottosegretario Letta e dai ministri Gelmini, Brunetta e Sacconi. All’incontro hanno partecipato anche i segretari generali di Uil e Cisl , Angeletti e Bonanni. Il governo si è impegnato a recepire i regolamenti che verranno presentati al Consiglio dei ministri la prossima settimana, accogliendo i pareri espressi dalle commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato. Il tempo scuola della primaria sarà svolto, in relazione anche alla esigenza di riorganizzazione didattica, secondo le differenti articolazioni dell’ orario scolastico a 24 (prime classi per il 2009-10), 27, 30 e 40 ore. Quello del tempo scuola a 24 ore, se non a 27, rappresenta in sostanza un’opzione più ampia che il ministro intende offrire alla famiglie, che ne faranno richiesta, prevedendo che in molti opteranno per l’orario antimeridiano più ridotto.

IL VERBALE – Ecco i principali contenuti del pacchetto scuola fissati dal verbale dell’incontro che si è a Palazzo Chigi: 1) scuola d’infanzia a 40 ore: l’orario obbligatorio delle attività didattiche della scuola dell’infanzia garantirà prioritariamente il tempo di 40 ore con l’assegnazione di due insegnanti per sezione e prevederà soltanto come modello organizzativo residuale lo svolgimento delle attività didattiche nella fascia antimeridiana, sulla base della esplicita richiesta delle famiglie. Scongiurata quindi l’ipotesi di un asilo solo mattutino. 2) Maestro unico su richiesta delle famiglie: il tempo scuola della primaria sarà svolto, in relazione anche alla esigenza di riorganizzazione didattica, secondo le differenti articolazioni dell’ orario scolastico a 24 (prime classi per il 2009-10), 27, 30 e 40 ore. In particolare, per l’orario a 24 (solo prime classi per il 2009-2010) e 27 ore, si terrà conto delle specifiche richieste delle famiglie. 3) Due maestri per il tempo pieno: nelle classi funzionanti a tempo pieno saranno assegnati due docenti per classe. 4) Orario delle medie: nella scuola secondaria di primo grado, sarà previsto un orario obbligatorio da 29 a 30 ore, secondo i piani dell’offerta formativa delle scuole autonome. 5) Tempo prolungato alle medie: nella scuola secondaria di primo grado le classi con il tempo prolungato, ferma restando l’esigenza che si raggiunga il previsto numero di alunni frequentanti, funzioneranno con non meno di 36 e fino a un massimo di 40 ore. 6) Congelato l’incremento del numero di alunni per classe: ferma restando l’adozione di misure compensative idonee a garantire i complessivi obiettivi di riduzione dell’art.64 del Piano Programmatico sarà previsto il congelamento per l’anno scolastico 2009/2010 dell’incremento del numero massimo di alunni per classe in connessione con l’attivazione dei piani di riqualificazione deJ1’edilizia scolastica. 7) Tutelato ggli alunni disabili: sarà tutelato il rapporto di un docente ogni due alunni disabili.

SLITTA LA RIFORMA DELLE SUPERIORI – Slitta nel frattempo al primo settembre 2010 l’applicazione della riforma della scuole superiori, inizialmente prevista per settembre 2009. Il rinvio servirà a «dare modo alle scuole e alle famiglie di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi: in particolare sul secondo ciclo si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull’applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti». Lo rende noto in un comunicato il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. «La riforma ha come obiettivo quello di modernizzare l’offerta formativa in Italia ed è il risultato del lavoro di questo governo e dei precedenti ministri Moratti e Fioroni». La riforma del secondo ciclo, su cui si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull’applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti, prevede tra l’altro l’aumento delle ore delle materie scientifiche, tra cui la matematica, e dell’inglese, ma anche uno snellimento degli istituti tecnici che passano da 39 a 11 e la riorganizzazione del sistema dei licei.

DECRETO UNIVERSITÀ – Nel frattempo il decreto università è stato licenziato senza modifiche dalla commissione Cultura della Camera. I deputati hanno votato il mandato al relatore Stefano Caldoro e da lunedì il testo, così come è uscito dal Senato, andrà all’esame dell’Aula per il via libera definitivo. «Entro il 18 dicembre il decreto dovrebbe essere convertito», ha spiegato Valentina Aprea, presidente della commissione Cultura. Non si profila, almeno per ora, un ricorso al voto di fiducia.

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