«Sieropositivi discriminati dalla Marina Militare». E’ la denuncia fatta al Corriere della Sera da Rosaria Iardino, presidente Network Persone Sieropositive. «Con sconcerto denuncio quanto sta avvenendo nelle Forze dell’Ordine», spiega la Iardino, che chiede poi l’intervento del ministro della Difesa, Ignazio La Russa.
Tutto nasce da un bando di concorso per allievi di prima classe dell’Accademia navale, anno accademico 2009-2010. Fra i concorrenti dichiarati non idonei per entrare nel Corpo di sanità militare sono elencati quelli che presentano positività al test dell’Hiv.
«E’ una decisione senza precedenti, in palese contrasto con le norme costituzionali. Purtroppo non è un caso isolato – accusa la Iardino – Conferma la tendenza progressiva e sistematica alla rimozione dalle fila delle Forze Armate e della Polizia di tutti i candidati all’arruolamento sieropositivi».
Una protesta formale era stata già presentata al ministero della Difesa che aveva risposto alla fine dello scorso anno elencando le motivazioni alla radice dell’esclusione. Secondo i tecnici di La Russa una delle vie di trasmissione dell’Hiv crea problemi alla collettività militare. Infatti nell’ambito di «scenari operativi e in occasione di fatti traumatici che comportano perdita di sangue non potrebbero essere garantite totalmente misure di precauzione per la riduzione del contagio». Inoltre «in estrema urgenza potrebbero rendersi necessarie trasfusioni attraverso la disponibilità di sangue dei militari».
Secondo Iardino sono decisioni senza logica «e non si capisce perché allora dal bando non sono stati tenuti fuori anche le persone con epatite C. Questo è il segno di un atteggiamento culturale discriminatorio. L’Aids ormai è una malattia cronica, la sopravvivenza è arrivata a 40 anni. Dobbiamo essere tutelati».