ROMA – Beppe Grillo cerca di ricompattare il Movimento 5 Stelle e torna ad attaccare il governo Letta, reo di aver davanti una manovra da 20 miliardi senza avere il coraggio di dirlo:
”L’Italia è inerte. Aspettando Godot, l’Italia avrà come unico risultato l’aumento del costo del suo salvataggio che sarà fatto interamente sulla pelle dei cittadini. Come? E’ quello che stanno decidendo. Se con una mega patrimoniale, con un’ulteriore austerity o mettendo le mani sui depositi bancari.”
”Il tempo, ha scritto Grillo sul proprio blog, è una risorsa preziosissima che si sta lasciando trascorrere senza agire. Questo atteggiamento non farà altro che aumentare il costo che la crisi presenterà agli italiani. Le stime dei conti pubblici del Governo prevedono una crescita negativa del PIL di meno 1,3% per il 2013. In realtà nella prima metà del 2013 l’Italia ha viaggiato a meno 2,4% ed è probabile che si chiuda l’anno con meno 3%”.
Con questi intenti battaglieri giovedì sarà a Roma per affrontare il disagio dei suoi parlamentari dopo la “espulsione digitale” della senatrice Adele Gambaro e altre ‘fuoriuscite’.
Questo mentre il “guru” Gian Roberto Casaleggio, al Corriere della Sera, ha teorizzato la possibilità, per il web, di cacciare il parlamentare che non rispetti il mandato fino al punto che “ogni collegio elettorale dovrebbe essere in grado di sfiduciare e quindi far dimettere il parlamentare che si sottrae ai suoi obblighi”. E ciò perché la Rete affida al cittadino una nuova centralità che cambia la stessa natura della democrazia.
Filosofia digitale a parte, Grillo cerca di riprendere in mano le redini del movimento dopo che la senatrice Paola Del Pin ha abbandonato il gruppo a palazzo Madama per protestare contro il “trattamento” riservato alla Gambaro. Una riprova delle difficoltà viene dal calo dei contatti personali di Grillo su Fb e dalle foto di riunioni M5S con ben pochi partecipanti.
Tutto ciò mentre altri parlamentari, come Adriano Zaccagnini, vengono dati in uscita e si spuntano i nomi di coloro che manifestano il loro disagio riservatamente. Siamo attorno ai 20 parlamentari e Beppe, che ritorna sulla ristrutturazione immediata del debito italiano per evitare una soluzione “alla greca” al nostro Paese, avrà il suo bel da fare per sciogliere il groviglio di incomprensioni nato attorno al tema della restituzione della diaria. Giovedì infatti ci sarebbe anche la pubblica restituzione dei soldi davanti Montecitorio.
E’ probabile che fino a quel momento i disagi politici dei parlamentari rimarranno ancora riservati per non rischiare di essere pubblicamente accusati di “disagio economico” davanti alla rinuncia a parte dello stipendio. In vista di questo delicato appuntamento, già rinviato di una settimana, Grillo riprende la notizia sul rapporto di Mediobanca pubblicato su ‘Il Fatto Quotidiano’ di sabato e rilancia.
Il governo deve fare una manovra da 20 miliardi per evitare il default. Aspettare, rinviare, depotenziare il problema ha come “come unico risultato l’aumento del costo del salvataggio dell’Italia che sarà fatto interamente sulla pelle dei cittadini”. Come? “E’ quello che stanno decidendo. Se con una mega patrimoniale, con un’ulteriore austerity o mettendo le mani sui depositi bancari.” E Grillo chiede una “cura” radicale: “Ristrutturare il debito, quindi deprezzare i nostri titoli di Stato e farlo ora, il più presto possibile.” Altrimenti avremo una Grecia-bis, paventa.
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