Beppe Grillo “confessa”: “Impeachment Napolitano? Finzioni della politica…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Ottobre 2013 - 10:32 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo “confessa”: “Impeachment Napolitano? Finzioni della politica…”

Beppe Grillo (Foto LaPresse)

ROMA – “L’impeachment nei confronti di Giorgio Napolitano è una finzione politica per far capire alla gente da che parte stiamo”. Questa la “confessione” di Beppe Grillo, scrive il Fatto Quotidiano, durante un discorso ai cittadini 5 stelle della Camera dei deputati. Grillo, leader del Movimento 5 stelle, spiega che è in Parlamento per sostenere i suoi eletti e che “non dobbiamo vergognarci di essere populisti”.

Il Fatto Quotidiano riporta in

“Non dobbiamo vergognarci di essere populisti. L’impeachment ad esempio, è una finzione politica per far capire da che parte stiamo”. Beppe Grillo parla ai suoi in un’aula della Camera. È una conversazione che nessuno conosce, quella che il Fatto ha in esclusiva, tra il leader e i deputati. Lui, il grande capo, in piedi, spalle al muro, la voce pacata e i toni concilianti. Gesticola, ride poco e dà pacche sulle spalle. E parla. “Sono qui per sostenervi”. Non alza mai la voce. Il Grillo a porte chiuse non è nemmeno parente del comico sul palco, quello che urla e lancia parole come spade. C’è da spiegare la scomunica ai senatori Cioffi e Buccarella, colpevoli di aver presentato un emendamento per abolire il reato di immigrazione clandestina. C’è da spiegare chi comanda. Che non è lui, ma il Movimento. Perché forse gli eletti se lo sono dimenticati, ma i voti vengono dal basso e seguono le emozioni: “Con la presentazione dell’emendamento per abolire il reato di immigrazione clandestina, abbiamo perso voti a iosa. Il post del blog, forse un po’ duro, siamo stati costretti a farlo”.

Essere populisti per Grillo è il modo di parlare alla “pancia della gente” e di raggiungere più persone possibili, evitando così di perdere troppi voti:

“Noi parliamo alla pancia della gente. Siamo populisti veri. Non dobbiamo mica vergognarci. Quelli che ci giudicano hanno bisogno di situazioni chiare. Ad esempio prendete l’impeachment di Napolitano. Molti di voi forse non sono d’accordo, lo capisco. Ma è una finzione politica. E basta. Non possiamo dire che ha tradito la Costituzione. Però diamo una direttiva precisa contro una persona che non rappresenta più la totalità degli italiani. Noi siamo la pancia della gente”. Perché il rischio era molto grosso: “Abbiamo raddrizzato la situazione, siamo stati violenti per far capire alla gente. Se andiamo verso una deriva a sinistra siamo rovinati”.