Beppe Grillo: “Letta burattino della Merkel. Siamo schiavi dell’Europa”

Beppe Grillo: "Letta burattino della Merkel. Siamo schiavi dell'Europa"ROMA – L’Italia suddita dell’Europa, con Mario Monti prima ed Enrico Letta poi che si sono “affrettati ad inchinarsi a sua altezza Merkel”: Beppe Grillo torna ad attaccareil governo italiano. E preconizza: “Entro fine anno infatti diventerà esplicita la crisi economica che ci obbligherà a chiedere il sostegno al fondo salva Stati (ESM) e allo scudo anti spread (OMT)”.

Nel suo post sul blog Grillo ricostruisce l’andamento della Borsa italiana dal 25 febbraio, giorno delle ultime elezioni. “Con o senza Berlusconi la precarietà del governo Letta è evidente”. Secondo Grillo “l’Italia è nei fatti già commissariata dall’Europa”, visti i vincoli del fiscal compact sul deficit, le “condizioni dettate” dal commissario agli Affari economici Olli Rehn alla Camera sulla prossima manovra e le indicazioni sulla ricapitalizzazione di Mps date dal vicepresidente della Commissione europea Joaquin Almunia nel corso del Forum Ambrosetti di Cernobbio.

Ecco alcuni brani del post di Grillo:

“Bisogna prendere atto che siamo già calpesti e derisi, già governati dall’Europa, già sudditi. Monti e Letta si sono affrettati ad inchinarsi a sua altezza Merkel appena eletti, ma non hanno avuto il coraggio e l’onestà di rendere esplicito questo commissariamento agli italiani. Abbiamo ceduto la nostra sovranità all’Europa senza nulla in cambio, anzi, abbiamo finanziato con 50 miliardi di euro (di maggiore debito pubblico) sostegni europei agli altri Paesi della periferia anziché destinarli ai crediti delle PMI nei confronti della pubblica amministrazione.

L’ossessione di Napolitano e Letta per la stabilità altro non è che una parvenza di governo con quattro burattini a Roma manipolati da Bruxelles. (…) L’Italia è in coma. E’ l’esplosione del debito privato, in prevalenza delle nostre banche verso la BCE, originatosi nel regime a cambi fissi dell’Euro, a rendere insostenibile il nostro debito pubblico. Bisogna guardare alla bilancia commerciale oltre che al debito pubblico. Solo se si riconosce che l’ingresso nell’Euro ha tarpato le ali alla già scarsa competitività italiana si potrà iniziare un vero dibattito. L’euro ha agito da acceleratore della crisi. Va messo in discussione il tema della sovranità monetaria per riformare il Paese. Pretendere di farlo in questo Euro, a queste condizioni di austerità, in tempi brevi e con questa classe dirigente è pura utopia.

C’è stata una guerra, la guerra dell’Euro e come dopo ogni guerra persa ci sono i debiti di guerra da regolare. La guerra l’ha vinta la Germania che ora reclama i suoi 700 miliardi di euro di crediti concessi alla periferia dell’Europa, di cui 200 miliardi dall’Italia. Vanno avanzate proposte su come gestire e regolare i debiti di guerra per evitare il nostro fallimento.

Sono passati tre anni di recessione, disoccupazione e crollo dei consumi e la situazione è peggiorata. L’Euro ha scaricato su lavoratori e pensionati aggiustamenti di competitività con gli altri Paesi dell’area Euro ottenibili solo con austerità e disoccupazione. I media in difesa dell’establishment ignorano completamente un legittimo dibattito sull’Euro. Colpevoli e complici. Il M5S è l’unico in Parlamento a parlare di sovranità monetaria e di signoraggio. I cittadini si stanno informando. Più Europa e meno banche. E’ necessario un nuovo concetto di Europa, solidale e veramente comunitaria. Il ruolo dell’Italia in Europa è fondamentale, ma dobbiamo ridiscutere le condizioni in cui partecipiamo, a partire dall’emissione di eurobond che tutelino le economie più deboli, di una rinegoziazione del debito pubblico e della cancellazione del Fiscal Compact, un nodo scorsoio che impiccherà il nostro Paese”.

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