ROMA – La ricetta contro i “brogli” sul sito di Beppe Grillo, sospettoso dei risultati delle elezioni europee, nell’ultimo post pubblicato sul blog. Si tratta di un lungo pezzo in cui viene messa in dubbio la genuinità del risultato ottenuto dal Pd di Matteo Renzi, contestandone la trasparenza. L’articolo non è originale del sito di Beppe Grillo, ma è tratto da Informare X Resistere.
Si parte dalla teoria del “divide et impera”, che, secondo il post, il Pd avrebbe adottato come “strategia di controllo politico applicabile praticamente a qualsiasi contesto sociale” e si accusa “Il Sistema” di essersi
“sempre adoperato affinché le naturali diversità esistenti in società (orientamento politico, razza, etnia, religione, genere sessuale, età, status, mansioni lavorative, ecc.) fossero comunemente percepite sotto forma di fazioni in eterno conflitto nella grande battaglia per un posto al sole”.
Vi si chiede di
“vigilare in modo chiaro e controllabile sulle relazioni amicali e parentali degli scrutatori e presidenti dei seggio e permettere un controllo popolare quanto più esteso possibile tramite l’uso della tecnologia”.
Il post ripercorre i brogli nella storia, dall’antica Serenissima dove
“era consuetudine per i membri della nobiltà impoverita riunirsi in uno spazio antistante il Palazzo Ducale di Venezia per far commercio dei propri voti in seno al Maggior Consiglio che reggeva la città e nel quale sedevano per diritto ereditario”, spazio “allora noto col nome di Brolio dal latino Brolus, cioè ‘orto’, retaggio del fatto che la terra su cui tuttora sorge piazza San Marco era in antico proprietà agricola del vicino monastero di San Zaccaria”, passando per il Risorgimento, quando “le annessioni dei regni preunitari al Regno d’Italia vennero ratificate mediante plebisciti che si svolsero senza tutela della segretezza del voto e talvolta in un clima di intimidazione. I ‘no’ all’annessione furono in numero irrisorio e statisticamente improbabile”, e si arriva sino al voto per le presidenziali americane del 2000 in Florida “che capovolse ogni previsione e assegnò la vittoria a George Bush Jr.”
Ed eccoci all’oggi e alla “percentuale fantomatica del 41% al Pd” che rende “il sospetto di brogli ragionevole”.
Passando alla parte “rimedi”, la rassegna dei blog ‘endorsata’ dal blog grillino propone di “vigilare in modo chiaro e controllabile sulle relazioni amicali e parentali degli scrutatori e presidenti dei seggio e permettere un controllo popolare quanto più esteso possibile tramite l’uso della tecnologia”.
Ci vuole un modo di controllare i seggi:
“Creiamo una lista di elementi che dovrebbero essere controllati adeguatamente per evitare il rischio di alcune tipologie di broglio. Parentele e prossimità tra scrutatori e tra chi li ha selezionati possono essere un indicatore, per quanto debole, utile per evidenziare una possibile convergenza di interessi. Nei seggi nei quali è stato rilevato un broglio può essere utile per evidenziare la stessa contiguità, che non prova nulla ma rappresenta un possibile indicatore di maggiore o minore possibilità di un’azione congiunta. Esistono dei software che permettono di rilevare visivamente le relazioni parentali o amicali tra persone ed evidenziarne le connessioni in rete, analizzando le reti sociali reali tra i vari componenti. L’uso di questi software è diffuso tra i servizi di polizia internazionale per cercare rapporti e complicità tra individui sospettati di reati, dalle aziende private per individuare potenziali classi di clienti sensibili ad un brand o ad un prodotto, ad esempio, tramite i dati raccolti dai social network e dai motori di ricerca, ma potrebbe essere utilizzato dall’amministrazione pubblica per evidenziare relazioni anagrafiche di parentela ad esempio nelle università, nella sanità e nella pubblica amministrazione in genere”.
Non solo: bisogna
“studiare sistemi che garantiscano che la scheda consegnata all’elettore sia la stessa che viene restituita nel voto? E’ possibile progettare delle postazioni ergonomiche per il voto che garantiscano la riservatezza del voto e contemporaneamente rendano controllabili a vista le postazioni dei votanti in modo da ridurre la possibilità di sostituzione di schede pre-compilate? Chiaramente abbiamo provato a suggerire, solo per esemplificare e non certo per dare una soluzione, alcuni accorgimenti che possano essere utili alla creazione di un sistema anti-broglio”