Beppe Grillo, il dilemma: “Mi alleo col Pd?”. E cerca risposte al bar

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Agosto 2013 - 10:36 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo (foto Ansa)

Beppe Grillo (foto Ansa)

ROMA – “Mi alleo col Pd o no?”: il dilemma di Beppe Grillo è servito. Il governo Letta traballa e il rischio di tornare al voto col porcellum è concreto. Fatale quindi, che dopo il rifiuto in streaming opposto al tentativo di Pier Luigi Bersani ora si riproponga l’interrogativo.

Il tutto mentre Grillo è in vacanza in Costa Smeralda. Una vacanza in cui il leader M5s però non “stacca” dalle questioni politiche. E che diventa occasione per un confronto con elettori e simpatizzanti. Ogni mattina, racconta su Repubblica Tommaso Ciriaco, Grillo entra al bar e chiede:

“Ragazzi — chiede ai presenti — è un momento delicato: secondo voi cosa deve fare il Movimento cinque stelle?”. Ordina un caffè, siede al tavolino. Chiacchiera almeno un’ora, è un rito. Solo che da qualche giorno, è la voce che corre tra Porto Rotondo e Porto Cervo, il leader dei grillini sembra consapevole che presto potrebbe tornare il momento delle scelte. Sonda gli umori, domanda. Mentre il governo di larghe intese traballa e rischia di crollare, Grillo si confronta con turisti, operai, impiegati e ricchi vacanzieri: «Cosa fareste voi al posto nostro, in questa situazione così difficile?».
Il Fondatore del grillismo si concede ai turisti che popolano il tratto di costa che va da Porto Rotondo a Porto Cervo. Firma autografi e non nega mai una foto. Ma è al bar che spende intere mattinate a ragionare di politica: «Che situazione, come si fa a uscire dalla crisi?». Raccontano che sia spesso lui ad attaccare bottone. E quando l’interlocutore si lamenta, Grillo allarga le braccia e promette massimo impegno per cambiare le cose.
Sta di fatto che la questione alleanza è aperta. La mail di Riccardo Nuti, poi smentita perché “il Pd è il Pdl e con il Pd mai” ha comunque aperto un fronte. A volere il dialogo col Pd sono diversi esponenti M5s. Resta il nodo Gianroberto Casaleggio, che di fiducia a un governo Pd non vuole neppur sentire parlare. Ma se l’alternativa fosse il ritorno al voto, forse, le cose potrebbero impercettibilmente cambiare.