ROMA – Beppe Grillo sbarca in tv: inizia, con un’intervista “concessa” a Enrico Mentana su La7 (venerdì 21 marzo, durante il tg delle 20 e a “Bersaglio Mobile”), la lunga marcia della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle per le Europee del 25 maggio.
È un’inedita mossa del Grillo “politico”: accettare il duello in tv con un giornalista di grosso calibro e non amichevole verso i 5 Stelle. Meno ostile era ed è Michele Santoro, ma a Servizio Pubblico Berlusconi ci è andato, Grillo no. Manda avanti Alessandro Di Battista.
M5S, che alle politiche di febbraio 2013 si era piazzato come secondo partito, superato dal Pd solo grazie al voto nelle circoscrizioni estere, punta molto in alto, perché nella campagna per le europee i grillini trovano il loro “habitat” naturale, mentre convincono di meno nelle tornate amministrative, dove infatti negli ultimi 13 mesi hanno quasi sempre preso legnate.
C’è euforia nelle file pentastellate. Se ne fa interprete Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, che ha annunciato nei giorni scorsi:
«Per le europee i sondaggi ci danno come prima forza politica, al 27%». I risultato è talmente alla portata che Beppe Grillo avrebbe confidato ai suoi collaboratori che «se arriviamo al 30% andiamo di corsa da Napolitano a dirgli che deve sciogliere le Camere». […] «Ci aspetta un nuovo ventennio dopo quello mussoliniano». Parole forti che puntano a delegittimare il premier […] «Invece di governare, ammesso che ne sia capace, sta facendo campagna elettorale permanente per le europee» sibila il leader del M5S.
La campagna dei 5 stelle quindi è impostata sul derby diretto con il Pd di Matteo Renzi. Sono chiare le parole a riguardo di Gianroberto Casaleggio, pilastro della diarchia che guida M5S:
«Anche nell’ottica della nuova legge elettorale le europee sono l’occasione per chiarire che la sfida politica futura, per noi, è tra M5S e Pd».
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