M5s pronti a occupare Camera. Giulia Sarti: “Commissioni, o non ce ne andiamo”

ROMA – M5s pronto a occupare la Camera dei deputati se non partono le commissioni permanenti. Ad annunciarlo è la deputata Giulia Sarti che dice a La Stampa: “Martedì occuperemo la Camera perché vogliamo che si formino le commissioni permanenti, staremo lì fino a mezzanotte. Questa storia che senza il governo non si possano formare non sta in piedi”.

Sarti smentisce di aver proposto di dare la fiducia a Bersani nell’incontro di venerdì scorso tra Beppe Grillo e i parlamentari del movimento. ”Ho sostenuto la necessità di passare all’attacco. Ho detto: presentiamo i punti chiave del nostro programma e affianchiamoli con dei volti, estranei alla politica, che li sostengano”, spiega. ”E’ stato spiegato che sul tema avevamo già votato. E che per ora saremmo andati avanti come sempre. Lui – racconta – ha concluso: siete ovviamente liberi di discutere ciò che volete. Noi Cinque Stelle siamo tutti uguali, non ci sono leaderismi”.

”Chi vede Grillo come un kapò è  fuori dal seminato”, dichiara Sarti. ”Anche venerdì  ci ha ripetuto: io per voi ci sarò  sempre, vi farò da garante, ma ho superato i 60 anni e non ho più le forze per continuare a passare da un palco all’altro in giro per l’Italia. Vuole che cresca una classe di persone in grado di portare avanti questo progetto”.

”Stiamo ancora discutendo sui media di alleanze, ora basta. Perché non si parla invece delle commissioni? E’ molto grave che non siano partite. Siamo qui per lavorare”. Così  Sebastiano Barbanti, deputato dell’M5S, in un’intervista al Corriere della Sera.

Sul ventilato passaggio di qualche parlamentare grillino al gruppo misto, ”non mi risulta, ma se ci sono persone che sentono di cambiare opinione sono libere, siamo in democrazia. Concentriamoci su ciò che abbiamo fatto”, dice Barbanti. ”Abbiamo presentato giovedì alla Camera il testo originario della legge Lazzati e un’interrogazione sul rigassificatore di Gioia Tauro. Stiamo elaborando proposte anche per il reddito di cittadinanza e la banca di investimenti pubblici”.

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