ROMA – Francesco Campanella, Giuseppe Vacciano, Fabrizio Bocchino, Elena Fattori, Mario Michele Giarrusso. Questi i nomi dei “traditori” del Movimento 5 Stelle che hanno votato Pietro Grasso al Senato. Tra loro anche Rosario Petrocelli, che si è limitato a dire: “Ho scelto la legalità in Senato”.
Beppe Grillo, leader del Movimento, e Vito Crimi, portavoce in Senato, hanno chiesto l‘outing su Facebook ai senatori M5s che hanno permesso l’elezione a presidente del Senato del procuratore antimafia.
Il Movimento 5 Stelle ed i suoi elettori si sono spaccati tra chi accusa i senatori neo eletti di aver tradito la linea scelta e chi li approva per aver evitato che Renato Schifani potesse essere eletto tra schede bianche e voti decisivi che sarebbero potuti arrivare dai senatori di Scelta civica di Mario Monti.
ROSARIO PETROCELLI
Non dice esplicitamente di aver votato per Pietro Grasso ma lo fa capire lo stesso. “Ho scelto la trasparenza e la legalità. In totale autonomia”. Sono le parole, pronunciate in un’intervista al Messaggero, del senatore 5 Stelle Vito Rosario Petrocelli, che così commenta il voto per la presidenza di Palazzo Madama.
Petrocelli non dice chi ha votato, ma spiega che gli elettori del Movimento ”ci ricordano che l’impegno che avevamo preso era di decidere volta per volta. E infatti e’ quello che poi noi abbiamo fatto”.
FRANCESCO CAMPANELLA
“Ho votato Pietro Grasso al Senato e il Pd non mi ha promesso nulla. Io ragiono gratis”. Francesco Campanella, senatore del Movimento 5 Stelle, risponde così a chi lo accusa di essere un “traditore”e gli domanda cosa gli abbiano ‘promesso in cambio’ del suo voto.
Campanella ha scritto su Twitter:
“Per il mio voto? Non mi hanno promesso nulla. Io ragiono gratis. E lo faccio per il MoVimento e i miei concittadini liberi”.
GIUSEPPE VACCIANO
“Lunedì e martedì sarò a Roma per discutere l’opportunità delle mie dimissioni”. Giuseppe Vacciano, neo senatore del Movimento 5 Stelle, lo scrive su Facebook.
Vacciano ha dichiarato di aver votato Pietro Grasso, contravvenendo alle indicazioni del gruppo: “Se si cercano i colpevoli di ‘alto tradimento ai principi del M5S’, ecco, uno l’avete trovato. Nel mio futuro, se non sarà tra i cittadini del M5S, non ci saranno ‘gruppi misti’ o gruppi di altri colori. La parola su cui si deve decidere è dimissioni sì o no”.
FABRIZIO BOCCHINO
“Ho votato Pietro Grasso al Senato, scelta non condivisa ma che è comprensibile. Ho scelto seguendo i messaggi di elettori e attivisti, mi sono sentito un portavoce”. Fabrizio Bocchino, neo eletto al Senato del Movimento 5 Stelle, fa “outing” sul suo profilo Facebook. Bocchino spiega di aver votato per Grasso perché se Renato Schifani fosse stato eletto al Senato “la colpa non sarebbe stata solo dei partiti, ma anche mia”.
ELENA FATTORI
“Anche io ho votato Pietro Grasso in Senato, obiettivo di tutti era no a Renato Schifani”. Elena Fattori, senatrice del Movimento 5 Stelle, spiega di seguire le direttive del portavoce Vito Crimi. Il portavoce al Senato di M5s ha chiesto ai “traditori”, come vengono definiti da Beppe Grillo e da parte degli elettori, di uscire allo scoperto su Facebook.
MARIO MICHELE GIARRUSSO
“Anche io ho votato Pietro Grasso, Renato Schifani presidente al Senato sarebbe stata un’infamia insopportabile“. Giarrusso sulla sua pagina Facebook spiega che la scelta è arrivata perché temeva che Schifani potesse vincere, magari con i voti di qualcuno dei 19 senatori di Scelta civica di Mario Monti:
“Sabato Schifani nella prima votazione aveva avuto 117 voti e Grasso 120. Alla successiva votazione sarebbero quindi bastati 4 senatori di Monti (che ne ha 19) per far salire Schifani. Collaborare a questa infamia, pur avendo la possibilità di impedirla (con 54 senatori), sarebbe stata una cosa insopportabile per la mia coscienza. Sarebbe stato come tradire tutta la mia vita, tutte le mie scelte, tutto quello che ho sempre ammirato e tutto quello in cui ho sempre creduto”.
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