M5s, Giulia Sarti e altri: “Con Farage nulla in comune, Beppe Grillo ci consulti”

M5s, Giulia Sarti e altri: "Con Farage nulla in comune, Grillo ci consulti"
Giulia Sarti

ROMA – “Appena ho saputo dell’incontro di Beppe Grillo con Nigel Farage ho pensato: perché l’Ukip?”. Giulia Sarti, deputata M5s, in un’intervista al quotidiano la Stampa spiega perché il Movimento non ha “nulla in comune” con il partito di Farage e auspica che Grillo si consulti con gli eletti prima di fare accordi.

“La sua campagna elettorale l’ho schifata più ancora di quella della Le Pen? – afferma – Poi se il Movimento facesse un gruppo con l’ Ukip, saremmo anche costretti, noi qui in Italia, a votare contro le loro posizioni in Europa, ad esempio sull’immigrazione”.

”Forse si sta pensando a un gruppo con loro per pesare di più in Europa, ma non c’ è ancora niente di ufficiale. Quando Grillo ha detto no alla Le Pen io pensavo che fosse no a lei e a tutto il contorno di partiti simili, ora mi sembra di capire che non è così. Quello che io di sicuro non accetterei mai – aggiunge – è di stare sotto di loro, cioè che i nostri debbano prendere indicazioni dall’Ukip”.

Se Grillo scegliesse di fare entrare gli eletti di M5S nel gruppo di Farage,

”per me sarebbe un neo e lo sarebbe per molti altri, ma sono certa che in quel caso si aprirebbe una discussione. E non la apriremmo solo noi, saranno per primi i nostri 17 europarlamentari che non si piegheranno a una scelta sbagliata come quella senza dire la loro”.

Il rischio defezioni sarebbe altissimo:

“Grillo dovrà fare un incontro con loro. Certo non gli si può dire ‘questa è la pappa pronta che ho deciso io’. Altrimenti si rischia di perderne subito qualcuno”.

Di diverso avviso il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, secondo il quale “su Farage non è stato ancora deciso nulla”. “In ogni caso – ha precisato – non è il gruppo parlamentare a decidere”. E chi allora, forse la Rete?

Ma la Sarti non è l’unica ad esprimere dubbi sull’imminente virata a del Movimento. C’è chi minimizza come il deputato Daniele Del Grosso che parla di “incontro conoscitivo”, chi invece, come il capogruppo Giuseppe Brescia, boccia senza mezzi termini l’iniziativa: “Quello è un partito xenofobo noi no”. Sarebbero in disaccordo persino gli esponenti più ortodossi come Andrea Cecconi, Alfonso Bonafede e il senatore Maurizio Buccarella.

L’unico a favore è Walter Rizzetto che, a differenza della Sarti, apprezza Farage e la mossa di Grillo: “E’ positivo che si sia seduto a un tavolo a parlare con qualcuno”.

Leggi anche: Oscar Giannino e il Farage-pensiero: “Donne valgono meno, i gay son comunisti”… (FOTO)

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie