M5s, riunione sulla parentopoli: urla, accuse, lacrime e polemiche

M5s, riunione sulla parentopoli: urla, accuse, lacrime e polemiche
Barbara Lezzi seduta accanto a Beppe Grillo

ROMA –  Parentopoli, il Movimento 5 Stelle si riunisce e partono urla, lacrime e accuse. E’ successo nella notte di lunedì 4 novembre. I senatori grillini si erano ritrovati per discutere delle assunzioni di compagni e figli da parte di alcuni esponenti del Movimento.

Due delle senatrici finite nel mirino dell’assemblea, scrive il Corriere della Sera, sono state Vilma Moronese e Barbara Lezzi, accusate di aver assunto rispettivamente partner e figlia del compagno. Le due hanno respinto le accuse, dicendo di aver rispettato le regole dal momento che “i partner in questione non sono conviventi”.

La Moronese ha lasciato l’assemblea in lacrime. La capogruppo Paola Taverna se ne è andata dalla riunione sbuffando. Polemiche anche per la mail in cui Claudio Messora, capo della comunicazione M5S del Senato, aveva fatto sapere ai parlamentari che la riunione non sarebbe stata trasmessa in streaming per evitare boomerang mediatici.

“Un tempo queste decisioni venivano votate dall’assemblea, ha accusato un senatore. Ora vengono calate dall’altro come un tris di assi”. Un altro, scrive il Corriere della Sera, ha provato a calmare gli animi: “Cerchiamo di non farci del male. Qui ci stiamo suicidando”. C’è chi ha denunciato “il clima disgustoso e avvilente che c’è qui dentro, clima vessatorio e ricattatorio. É vergognoso”.

 

 

 

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