PALERMO – Ci sono dei bonifici considerati “sospetti” che hanno spinto i pm di Palermo a indagare Marcello Dell’Utri per estorsione nei confronti di Silvio Berlusconi. Ne parlano Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera e Guido Ruotolo su La Stampa. Secondo l’accusa, Berlusconi avrebbe versato questi soldi al senatore Pdl come “ricompensa” perché, sempre secondo l’ipotesi dei pm, Dell’Utri aveva interceduto per lui con i clan di Cosa Nostra. Invece la causale “ufficiale” dei bonifici sarebbe “prestito infruttifero”. In totale, stima Bianconi, Berlusconi avrebbe versato a Dell’Utri più di 40 milioni di euro negli ultimi 10 anni.
E’ in particolare Ruotolo a scrivere importi e date dei bonifici su cui stanno indagando i giudici: “Due bonifici di 362.000 e 775.000 euro del 10 aprile del 2003 non sarebbero mai tornati indietro”.
Ma i versamenti a Dell’Utri non sarebbero finiti qua. Scrive Ruotolo: Il 10 aprile del 2003, i due bonifici per un 1.137.000 euro; il 22 maggio del 2008 da un conto di Silvio Berlusconi presso il Monte dei Paschi di Siena parte un bonifico di 1.500.000 euro, il 25 febbraio del 2011 un altro milione di euro, l’11 marzo del 2011 altri 7 milioni.
A corollario di tutti questi movimenti di denaro, ci sarebbe poi la villa sul Lago di Como che Berlusconi acquistò da Dell’Utri. Berlusconi pagò circa 20 milioni per assicurarsi villa Comalcione a Torno. Bianconi scrive che la compravendita avvenne l’8 marzo scorso (il giorno prima del giudizio della Corte di Cassazione su Dell’Utri, che comunque fu assolto per il reato di associazione a delinquere). Eppure, prosegue Bianconi, una valutazione del 2004 fissasse il prezzo della lussuosa abitazione a «soli» 9,3 milioni. Ruotolo dà un’ulteriore informazione su quella villa: Da quello che era emerso nell’inchiesta sulla P3 fatta dalla Procura di Roma, nel 2011 Silvio Berlusconi aveva versato 9,5 milioni di euro per ristrutturare la villa. Un anno dopo, quella villa se la compra per il doppio del suo valore.
Per cercare di ricostruire questi movimenti, i pm di Palermo (gli stessi che indagano sulla presunta trattativa tra Stato e mafia), hanno convocato sia Berlusconi sia la figlia Marina (cointestataria di alcuni conti correnti da cui sono stati effettuati i bonifici).
Dell’Utri, intervistato da Repubblica, ha rigettato tutte le accuse: ”Io non ho mai ricattato nessuno, meno che mai il mio amico Silvio. Io ho costruito un impero per Berlusconi e forse di soldi me ne deve ancora”. Poi il senatore del Pdl ha avuto parole dure nei confronti dei giudici di Palermo: ”Qui sono pazzi, non capiscono niente. La villa sul lago di Como valeva 30 milioni, l’ho venduta a Berlusconi per 20, quindi è stato un regalo”. ”L’accusa di estorsione – spiega Dell’Utri – è ridicola, frutto di fanatismo e prevenzione. Se Berlusconi è vittima perché non denuncia?” Secondo Dell’Utri si tratta quindi un’indagine politica, che “nasce solo dall’annuncio del ritorno in campo di Berlusconi”.
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