ROMA – Berlusconi in galera non ci va, né ora né mai. Al massimo al telefono… Come tutti i comuni mortali privi dello scudo parlamentare che li immunizza, Berlusconi decaduto da senatore può essere intercettato, la sua casa perquisita. Ma la galera, quella no, perché nelle inchieste in corso non ci sono ipotesi di arresto, perché l’esigenza di misure cautelari in caso di gravi indizi che giustifichino un arresto devono anche essere “attuali”. E non è questo il caso, come ricorda Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera:
Invece tutti e tre i fronti giudiziari aperti sono già cristallizzati o in conclusioni di indagini, come a Bari per l’accusa di aver indotto Tarantini a mentire sul giro di prostitute; o in rinvii a giudizio, come a Napoli l’accusa di corruzione e finanziamento illecito ai partiti per la compravendita del senatore De Gregorio; o addirittura in motivazioni di sentenze di primo grado come a Milano, dove il deposito di quelle del «processo Ruby» a Fede-Mora-Minetti determinerà per forza una indagine su Berlusconi per i casi di possibili false testimonianze o inquinamenti probatori segnalati ai pm dal Tribunale. (Luigi Ferrarella, Corriere della Sera)
Lo spauracchio del carcere, la denuncia di una gara fra procure a chi lo arresta per prima, servono più a Berlusconi stesso per recitare la parte di vittima sacrificale che a descrivere una emergenza appunto “attuale”. Decaduto, l’ex premier non potrà ripresentarsi alle elezioni per 6 anni (legge Severino), dovrà stare più attento alle sue telefonate perché qualora un pm convincesse un gip ad autorizzare una intercettazione sulla sua utenza questi non dovrebbe chiedere il via libera al Parlamento (e le sue conversazioni con eventuali terzi intercettati non dovrebbero più essere distrutte). Stessa modalità in caso di richiesta di perquisizione: anche ad Arcore (o Villa Certosa o un’altra delle sue tante dimore) il portone dovrà essere aperto all’autorità giudiziaria come per tutti.
In ogni caso, dei processi pendenti la parola fine è di là da venire: per una sentenza passata in giudicato dopo i canonici tre gradi di giudizio bisogna aspettare almeno il 2015. Certo, va ricordato che l’età non farebbe da ostacolo a un eventuale arresto in caso di reiterazione del reato, o di pericolo imminente di fuga o di inquinamento delle prove. Insomma, come tutti gli umani, deve rigare dritto. Cosa cui, almeno i giudici del processo Ruby hanno parecchi dubbi se è vero (come è vero) che nelle carte del processo Berlusconi veniva descritto come un imputato dalla “insopprimibile tendenza a delinquere ed anche a subornare i testi”.
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