NAPOLI – Silvio Berlusconi indagato per la compravendita di senatori. L’indagine è portata avanti dalla procura di Napoli. L’ipotesi di reato è quella di corruzione: si parla di ipotetica compravendita di senatori nel 2006, all’inizio dell’ultima legislatura. Si parla di tre milioni di euro che, secondo l’accusa, sarebbero stati versati al senatore Sergio De Gregorio in relazione al suo passaggio dall’Idv al Pdl. Il Pdl grida allo scandalo e il segretario Angelino Alfano propone “una manifestazione di piazza” contro la magistratura.
Di tale somma, sostengono i giudici napoletani, un milione sarebbe stato versato all’Associazione ”Italiani nel mondo” che fa capo a De Gregorio, mentre altri due milioni in nero sarebbero stati depositati su vari conti del senatore.
Nell’inchiesta risulta indagato anche l’ex direttore dell’Avanti, Valter Lavitola. Gli sviluppi dell’inchiesta, spiega l’Ansa, sarebbero legati anche alle dichiarazioni fatte dal senatore De Gregorio ai magistrati di Napoli. Il coinvolgimento di Lavitola sarebbe così motivato dai pm: tra le fonti di prova sono indicate anche le lettere scritte da parte di Lavitola all’ex premier, rinvenute lo scorso anno in un computer del suo amico Carmelo Pintabona nelle quali l’ex direttore de L’Avanti, fa riferimento, tra l’altro, alla compravendita di senatori sostenendo inoltre di avere consegnato a tale scopo somme a De Gregorio.
Una cassetta di sicurezza di Berlusconi è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza. La Procura ha chiesto al Senato e alla Camera la richiesta di autorizzazione a procedere alla perquisizione della cassetta. L’obiettivo è quello di verificare se i pagamenti siano realmente avvenuti. Berlusconi dovrà presentarsi in procura il 5 marzo
Oltre alla cassetta di sicurezza, la Procura di Napoli ha chiesto al Senato e alla Camera dei deputati l’acquisizione di tabulati telefonici di utenze in uso a Berlusconi e al senatore De Gregorio.
Sulla vicenda indagano i pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, titolari dell’inchiesta che nel 2012 portò al coinvolgimento del senatore De Gregorio, nonche’ i pm della Dda Francesco Curcio, Alessandro Milita e Fabrizio Vanorio.
La vicenda dovrebbe essere quella collegata all’indagine che riguarda Valter Lavitola. Secondo l’accusa, Forza Italia avrebbe versato soldi al quotidiano l’Avanti (allora diretto da Lavitola) per “agevolare” il passaggio del senatore Sergio De Gregorio dall’Italia dei Valori al Pdl. Questa accusa fu messa a verbale (scrisse lo scorso aprile La Stampa) in un interrogatorio, da Andrea Vetromile, commercialista dello stesso senatore.
”Lei, subito dopo la formazione del governo in questa legislatura, con Verdini e Ghedini presenti, mi disse che era in debito con me e che Lei era uso essere almeno alla pari. Era in debito per aver io ‘comprato’ De Gregorio”. E’ uno dei passaggi centrali della lettera scritta da Valter Lavitola a Silvio Berlusconi nel dicembre del 2011 e trovata dagli inquirenti napoletani nel computer di Carmelo Pintabona.
La lettera, che non sarebbe mai stata recapitata ma di cui Pintabona avrebbe riferito in sintesi il contenuto al Cavaliere, è agli atti del processo nei confronti dell’ex direttore de L’Avanti. Secondo quanto scrive Lavitola, Berlusconi gli avrebbe promesso diverse cose. Tra queste, si legge, ”che Forza Italia concedesse all’Avanti un finanziamento di 400mila euro nel 2008; altro non era che il rimborso di soldi che Lei mi aveva autorizzato a dare a De Gregorio nel 2007 (se ne occuparono Ghedini e Crimi)”.
”Sono stato io a convincerla – scrive ancora Lavitola – a tentare di comprare i senatori necessari a far cadere Prodi. Ciò in un viaggio verso Reggio Calabria in aereo, per una manifestazione di De Gregorio, presente Valentino” (consigliere di Berlusconi, ndr).
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