ROMA – “Siamo riusciti a guadagnare due mesi sul voto di decadenza per Silvio Berlusconi, ma i falchi sono degli ingrati”. Fabrizio Cicchitto rivendica lo slittamento del voto di decadenza e chiede l’annullamento del Consiglio nazionale “se si vuole evitare lo scontro”. Intanto Angelino Alfano, al programma “La telefonata” su Canale 5, spiega che non sarà “un nuovo Gianfranco Fini”: “Noi siamo tutti frutti o rami dell’albero berlusconiano. Non accettiamo paragoni che non ci appartengono, siamo leali a Berlusconi”.
“Vogliono fare la festa a Silvio”, replica ad Alfano e a Cicchitto il deputato Pdl Raffaele Fitto: “Il tempo delle ipocrisie, delle parole dolci verso Silvio Berlusconi, ma degli atti ostili nei suoi confronti, deve finire. Altrimenti il rischio non è che si voglia “guastare la festa” al presidente Berlusconi, ma che si voglia “fargli la festa””.
“FALCHI INGRATI” – Il conflitto interno nel Pdl appare sempre più evidente, con Cicchitto che rivendica lo slittamento del voto di decadenza in Senato per il leader Berlusconi: “Si sono guadagnati due mesi ma di questo non è stato dato atto per niente. Chi ha seguito i lavori parlamentari al Senato sa che la decadenza doveva essere dichiarata addirittura a ottobre, se non a settembre, e che se è arrivata così in là, è il frutto di un’azione fatta, senza proclami, dall’ala governativa e specialmente dal presidente Schifani”.
Cicchitto ha poi aggiunto: “Berlusconi è fortemente condizionato e talora trascinato da un’aerea del partito estremista che vuol fare assumere al Pdl e poi a Forza Italia una deriva estrema che lascerebbe uno spazio enorme al centro, rispetto al quale il Pd sta scegliendo un candidato adattissimo per interpretarlo, perché Renzi è tutto costruito per uno sfondamento al centro. Se costoro influenzano con la loro linea Berlusconi, consapevolmente o inconsapevolmente lavorano per il Pd”.
Infine il capogruppo Pdl alla Camera chiede l’annullamento del Consiglio nazionale: “Se si vuole ragionare per poter evitare uno scontro, questo Consiglio nazionale dovrebbe essere annullato, ma allo stato attuale non ho sentito cose di questo tipo”.
“NO PARAGONI CON FINI” – Alfano parlando a “La telefonata” commenta il conflitto interno del Pdl: “Il documento degli innovatori ribadisce lealtà al presidente Berlusconi e individua nella riforma della giustizia e fiscale e in un rapporto forte con l’Europa, un rapporto anche di critica, i suoi punti fermi. Incomincia proprio con il riconoscimento della leadership di Berlusconi”.
parlando del Congresso nazionale, Alfano ha detto: “Sappiamo benissimo quanto Berlusconi abbia voluto questo passaggio dal Pdl a Fi, quindi non è interesse di alcuno andare lì a rovinare la festa. Confidiamo che ci siano le condizioni per andare insieme a fare una scelta unitaria e condivisa attorno a Berlusconi”.
Ma al paragone con Fini dice no: “Noi siamo tutti frutti o rami dell’albero berlusconiano. Non accettiamo paragoni che non ci appartengono per storia, biografia e anche per rapporto con Berlusconi, perché con lui abbiamo un rapporto di grande affetto e un vincolo non paragonabile a quello di altri”.
“BASTA IPOCRISIE” – Il deputato Pdl Fitto risponde ad Alfano con toni duri: “Mentre Alfano descrive sul “Corriere della Sera” un quadro unitario, sereno, nel quale non sembrano esservi ombre (semplicemente perché il vicepremier sceglie di eludere i nodi di fondo), altri a lui vicini, contemporaneamente, si incaricano di chiarire lo scenario: Berlusconi deve di fatto mettersi da parte (al di là dei consueti omaggi formali); il Governo deve essere sostenuto “a prescindere”; il voto sulla decadenza, al di là di qualche lacrima di coccodrillo, non deve produrre conseguenze; quanto alla legge di stabilità, sarà quel che sarà”.
Fitto ha poi aggiunto: “E’ il momento di dire con assoluta chiarezza che noi riteniamo inaccettabile questo approccio. Non crediamo che Berlusconi debba mettersi da parte, perché è stato scelto (lui, non altri) da milioni di elettori; non crediamo che un partito serio possa mai permettersi di accucciarsi davanti a un esecutivo, rinunciando a posizioni chiare; non crediamo che il voto sulla decadenza possa essere considerato un evento scontato e quindi da subire come se nulla fosse; e non crediamo – sottolinea – che si possa tradire il patto con i nostri elettori accettando il ritorno delle tasse sulla casa”.
Fitto ha poi concluso: “Riteniamo che sia ormai un vero e proprio “metodo buffo” che si continui a parlare di “metodo Boffo” da chi, da sempre, ha avuto solo onori, ruoli e trattamento in guanti bianchi. E se un “metodo” va quindi denunciato, è quello di chi, tra una riunione di corrente e l’assenza alle riunioni ufficiali di partito, vuole solo guadagnare tempo per realizzare un percorso alternativo rispetto a Silvio Berlusconi, ai nostri programmi e ai nostri elettori”.
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