Ineleggibilità Berlusconi. Pdl: “Governo morto al primo segnale”

Ineleggibilità Berlusconi. Pdl: "Governo morto al primo segnale"
Ineleggibilità Berlusconi. Pdl: “Governo morto al primo segnale”

ROMA – Ineleggibilità Berlusconi. Pdl: “Governo morto al primo segnale”. Basterà il segnale che si propende per l’ineleggibilità di Berlusconi e il governo Letta un minuto dopo è finito. “Mi pare chiaro” ha avvertito il presidente della commissione giustizia del Senato Nitto Palma. E il segnale ha già preso consistenza: a poche ore dal doppio passaggio del Senato, il Pdl è già sulle barricate, perché il rischio che oggi pomeriggio si concretizzi la clamorosa esclusione di Berlusconi dal circuito politico per forza di legge è reale. Bastano 4 voti Pd.

Alle 14 la Giunta Immunità e elezioni del Senato elegge il suo presidente, subito dopo l’organismo funzionane potrebbe accogliere la richiesta formulata dal Movimento 5 Stelle per dare attuazione all’art. 10 della legge 361 del 30 marzo 1957 (ineleggibilità dei titolari di concessioni pubbliche).

Per la cruciale poltrona di presidente della Giunta Senato (alla Camera presiede un 5 Stelle), Berlusconi vuole il leghista Raffaele Volpi: può contare sugli 8 voi del centrodestra (Pdl e Lega) e sugli 8 voti del Pd. Sel  (1 voto) e 5 Stelle (4) sono in minoranza. Ma che succede se nello scrutinio segreto 4 senatori Pd votano con la minoranza? E’ facile, il presidente della Giunta sarebbe espressione dell’ineleggibilità. Sarebbe il segnale.

Del resto Berlusconi, fino all’esito della votazione, non può dormire sonni tranquilli se solo si considerano le ultime dichiarazioni di Felice Casson, senatore e membro della giunta, secondo cui voterà come da prassi, per un presidente espresso dall’opposizione: cioè non un leghista, visto che astenendosi durante la fiducia al governo Letta, tecnicamente è espressione della maggioranza.

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