Ruby, su Berlusconi malato lite Boccassini-Ghedini: “Visita fiscale”, “rispetto”

Pubblicato il 8 Marzo 2013 - 17:16| Aggiornato il 13 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Silvio Berlusconi non poteva presentarsi in aula, in ospedale per una uveite. I giudici hanno accolto il legittimo impedimento spostando l’udienza del processo Ruby, ma il pm Ilda Boccassini non ci sta e chiede la visita fiscale. Innescando così una battaglia con Niccolò Ghedini, avvocato difensore dell’ex premier. Secondo il magistrato il problema agli occhi non è così grave da essere considerata “assenza giustificata” nel processo. L’avvocato invece chiede rispetto per la malattia del suo assistito.

Ghedini ha portato in aula i certificati che testimoniavano il ricovero in day hospital al San Raffaele di Berlusconi. Il legale ha sottolineato che l’ex presidente del Consiglio ”è stato male durante la notte” e che il trattamento terapeutico ”non è più prorogabile”. Ghedini ha inoltre assicurato il collegio che al più presto arriverà in cancelleria un certificato medico ”che attesti il mantenimento in day hospital” del Cavaliere.

Per i giudici la giustificazione di Berlusconi sono state sufficienti, che infatti hanno rimandato l’udienza all’11 marzo. Ma il pm Boccassini ha chiesto di mandare la visita fiscale presso l’ospedale dopo che i medici, che hanno in cura l’ex premier per un problema di uveite, hanno certificato che il paziente presenta una marcata fotofobia e un peggioramento del quadro clinico. Peggioramento per cui si è deciso di ricoverare l’ex premier affinché venga monitorato e valutato il suo stato di salute. ”Mi sembra pacifico – ha affermato la Boccassini – che questo ricovero al S.Raffaele non modifica quel che ho sostenuto stamattina”.

Ilda Boccassini ha chiesto quindi in subordine la visita fiscale segnalando peraltro che all’ospedale S.Gerardo di Monza, non molto lontano dal S.Raffaele, esiste un reparto di oculistica da dove potrebbero essere inviati i medici per accertare ”le condizioni reali di salute dell’imputato e se è legittimato o meno un ricovero”. Il pm ha anche domandato ai giudici che vengano messi a disposizione dei medici incaricati di effettuare la visita fiscale tutti i certificati medici finora redatti. E questo ”per verificare che le condizioni prospettate fin dal 5 marzo siano corrispondenti a un legittimo impedimento” dell’ex premier. La difesa ha ritenuto superflua e inutile la visita fiscale affermando però che ”non c’è preclusione” e rimettendosi alla decisione del tribunale.

”Ci stupisce che non sia stato dato un rinvio di una settimana. Ci vuole un po’ di rispetto per chi sta male”, ha detto l’avvocato Niccolò Ghedini commentando il rinvio del processo sul caso Ruby. Il legale ha sottolineato che ”non c’è nessun motivo di manovre dilatorie perché il reato si prescrive nel 2020”. In realtà, a dire dell’avvocato, il suo cliente avrebbe voluto essere in Aula per sentire la requisitoria e ”ha chiesto lui stesso di presentare il legittimo impedimento” in quanto non poteva essere presente per motivi di salute. Anche per sabato al processo in appello sul caso Mediaset, la difesa del leader del Pdl ha presentato un’istanza di legittimo impedimento ‘fotocopia’ di quella di venerdì. ”Dobbiamo però ancora parlare con il nostro assistito – ha aggiunto Ghedini – per sapere se vuole che si proceda oppure se vuole essere presente”.