ROMA – Alle 17:42 il presidente del Senato Piero Grasso pronuncia la formula più attesa o temuta:
“Essendo stati respinti tutti gli ordini del giorno presentati in difformità dalla relazione della Giunta per le Immunità che proponeva di non convalidare l’elezione di Berlusconi la relazione della Giunta deve intendersi approvata”.
Numero sei, numero sette, numero otto, numero nove… Uno dopo l’altro erano caduti e affondati sempre più velocemente gli ordini del giorno presentati dal centrodestra contro la decisione della Giunta per le elezioni: è stato il count-down che segna l’avvicinamento all’ora X, quella del voto sulla decadenza, ovvero sull’espulsione di Silvio Berlusconi dal Senato.
Ora X che arriva molto prima del previsto: manca più di un quarto d’ora alle 18 e Berlusconi non è più senatore della Repubblica.
Forza Italia ha capito che le barricate erano ormai inutili, e che la battaglia, come indicato da Berlusconi comiziante dal palco di via del Plebiscito, “prosegue fuori dal Parlamento“.
È Sandro Bondi, applaudito dai compagni di partito, a suonare la ritirata:
“Mi rivolgo ai colleghi di FI per dire che ammiro il rigore, la passione, la generosità e la sofferenza che mettono nella battaglia che stiamo facendo per la difesa dei principi della democrazia. Purtroppo non serve a nulla, non serve, hanno già deciso, insieme al presidente, l’espulsione di Berlusconi. Quindi andate avanti. Voglio solo dire ai miei amici del Nuovo centro destra che si accingono a governare con questi signori, tanti auguri”.
Quindi si è arrivati al voto sulla decadenza con un’accelerazione rispetto ai tempi previsti. Negli stessi minuti il governo Letta annuncia di aver varato il decreto con cui cancella la seconda rata dell’Imu 2013, mentre in via del Plebiscito smontano il palco e i fotoreporter immortalano lo sguardo triste di Francesca Pascale, avvolta in una bandiera di Forza Italia. Il suo fidanzato ha già lasciato Roma in direzione Arcore, dove ha annunciato di volersi consolare con la compagnia dei suoi figli.
Al Senato si appresta a fare il suo ingresso, al posto di Berlusconi, Ulisse Di Giacomo, primo dei non eletti del Pdl in Molise.
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