Birra della ex Germania est sponsor dei prossimi mondiali

I tifosi di calcio tedeschi stanno per ottenere la loro rivincita. Se nel 2006 l’americana Budweiser fu la birra ufficiale dei Mondiali, nel 2010 l’onore – almeno in Germania – passerà alla semi-sconosciuta Hasseröder. Oggi il brand è proprietà del gruppo belga-brasiliano InBev, ma la Hasseröder nacque nel  1872 come “Zum Auerhahn” a Wernigerode, una città nella provincia dell’Harz, in quello che oggi è lo stato della Sassonia – Anhalt, nella ex Germania dell’est.

Il titolo di birra ufficiale dei Mondiali è stato tradizionalmente riservato all’americana Anheuser-Busch dal 1986, ma il suo acquisto da parte della concorrente InBev per 52 miliardi di dollari, lo scorso anno, ha cambiato le carte in tavola. Se la Anheuser-Busch continuerà ad essere lo sponsor globale della Coppa, in Germania dividerà i propri diritti con la InBev.

«Questa è un’opportunità unica per il marchio, che gli consentirà di crescere ancor di più in Germania», ha dichiarato allo Spiegel Online Erwin Dito, a capo del marketing della InBev Deutschland.

Sfruttando il periodo fortunato, la Hasseröder ha deciso di lanciare a gennaio una campagna pubblicitaria nazionale che coinvolgerà tv, carta stampata e internet. Sponsorizzerà, inoltre, importanti eventi sportivi nella Germania orientale, dove risiede il nocciolo duro dei bevitori che più le sono affezionati. Sul suo sito, i tifosi potranno trovare tutte le notizie e gli aggiornamenti sui prossimi Mondiali, in attesa che alcuni di loro vengano scelti per volare direttamente in Sud Africa e seguire le partite della Germania.

Una rivincita, contro quella che i bevitori tedeschi nel 2006 battezzarono come “acqua sporca” e che li offese al punto da spingerli a creare un sito internet dove campeggiava l’immagine di un’aquila – il simbolo della “Regina delle Birre” statunitense – che vomitava.

La protesta fu tanto veemente da convincere la Anheuser-Busch a lasciare che negli stadi venisse servita anche la tedesca Bitburger, anche se in contenitori privi di marchio. Marc-Oliver Huhnholz, portavoce dell’Associazione Birrifici Tedeschi, sostiene che la Anheuser-Busch abbia imparato un’importante lezione da quell’esperienza: «I tedeschi amano bere birra tedesca e le birre straniere, qui, sono condannate ad avere uno scarso successo. Per entrare nel nostro mercato è meglio che comprino o diventino partner di birrifici locali, come l’Hasseröder».

Una strategia su cui ormai concordano anche i manager della Anheuser-Busch InBev: meglio lasciare che sia il marchio locale a splendere. Almeno in Germania.

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