Referendum, il No fa paura in Europa: “Dopo Renzi, con Grillo e Salvini, cani sciolti, si torna a Mussolini e al fascismo”

Pubblicato il 2 Dicembre 2016 - 06:36 OLTRE 6 MESI FA
Referendum, il No fa paura in Europa: "Dopo Renzi, con Grillo e Salvini, cani sciolti, si torna a Mussolini e al fascismo"

Referendum, il No fa paura in Europa. Scrive il Daily Mail, giornale pro Brexit: “Dopo Renzi, con Grillo e Salvini, cani sciolti, si torna a Mussolini e al fascismo”

Referendum, se vince il No, non sarà solo l’inizio di un brutto momento in Italia, ma anche l’avvio di una crisi con reazione a catena in tutta Europa. Dove andremo a finire? arriveremo a Italexit? con un Governo di marca Movimento 5 stelle le probabilità sono molto alte. Questo non lo scrivono gli amici di Renzi né il Comitato del Sì, ma un giornale di destra inglese, sostenitore di Brexit, che non risparmia, forse anche per scelta di marketing, qualche strizzatina d’occhio a Nigel Farage e al suo movimento di ultra destra. Farage è l’anello di congiunzione con Beppe Grillo: i due a Bruxelles hanno formato un Gruppo parlamentare in comune.

Naturalmente, per gli inglesi una cosa è il loro Farage, una cosa è un demagogo euro meridionale, che il Daily Mail inquadra nel branco dei “cani sciolti populisti”.

Monta l’attenzione sul Referendum di domenica 4 dicembre 2016, il Daily Mail parla di “votazioni vitali” in Italia e Austria che “potrebbero scatenare una nuova crisi economica” e portare al potere il primo capo di Stato di estrema destra, Norbert Hofer: “E questo potrebbe essere solo l’inizio…”

Il risultato finale potrebbe essere la vittoria di Marine Le Pen nelle elezioni presidenziali in Francia, in primavera.

Al centro c’è il Paese più grosso di quelli nella tornenta, l’Italia dove si voterà il referendum per la riforma costituzionale il cui risultato “potrebbe determinare una serie di scosse in tutta Europa”.

 

Il Daily Mail rappresenta la nostra situazione in termini un po’ rozzi e semplicistici ma efficaci:

“Matteo Renzi, che molti paragonano a Tony Blair, ha delineato il programma per rafforzare il governo: programma che, dati i più recenti sondaggi in cui è decisamente molti punti indietro, sarà quasi certamente bocciato.
Se dovesse perdere, ha promesso le dimissioni, il che per l’Italia significherebbe il rischio di un vero e proprio terremoto politico, quasi paragonabile al Brexit e all’ elezione di Donald Trump negli Usa.
In effetti, le uniche alternative a Renzi, 41enne di centro sinistra, sono dei cani sciolti populisti che arrivano molto dal di fuori della classe politica.
“Gli esperti ora temono che l’incertezza provocata da una crisi politica in Italia possa innescare il panico in tutta la zona euro, con il Belpaese che decide di mollare l’euro per tornare alla vecchia lira.
“Come siamo arrivati fin qui? Principalmente, perché l’Italia è un paese pericolosamente arrabbiato. Già parecchio disillusi da numerosi cambi di governo nel corso degli anni, gli elettori italiani sono sempre più furiosi sul modo in cui la nazione è stata messa in ginocchio da un sistema bancario spericolato, con un tasso di disoccupazione spaventosamente alto e una crisi migratoria che vede decine di migliaia di persone arrivare sui barconi dal nord Africa.
“Altro che Dolce Vita, per molti italiani non è che un triste scherzo visto che sono alle prese con la lotta per far quadrare i conti a fine mese.
Le prospettive economiche, poi, sono disperatamente desolanti: il FMI insinua che la crescita economica del paese non tornerà ai livelli registrati nel 2008, prima della crisi finanziaria, fino al 2025.

Eppure, gli elettori sono disposti a rischiare lo spaventoso costo umano di un tale risultato, se è il prezzo da pagare per sfogare la propria rabbia nei confronti dell’establishment.
Come per Brexit, c’è un clima di “noi contro loro”. Così come molti greci, gli italiani si sentono simili a quei rifugiati che accolgono, dopo un lungo viaggio nel mar Mediterraneo. L’occupazione giovanile del Paese è al 39%, il che significa che centinaia di migliaia di giovani talenti italiani si sono spostati all’estero. Quelli che restano sono sempre più amareggiati e dire che l’Italia è pessimista è dire poco.
“Con questo stato d’animo prevalente, gli italiani considerano il referendum di domenica come la possibilità, finalmente, di dare ai politici ciò che meritano, cosa in cui eccelle Beppe Grillo, comico caustico, dai capelli ricci e grigi, che organizza manifestazioni intitolate “vaffaday”.

“Anche se ritenuto un sobillatore di sinistra, Grillo ha cominciato ad appellarsi alla destra, facendo eco alle preoccupazioni degli italiani su immigrazione ed Islam. Visto il linguaggio feroce, molti si stanno chiedendo se Grillo, come Mussolini, non stia passando dall’estrema sinistra all’estrema destra. In ogni caso, la tattica sta funzionando, il M5S nei sondaggi ha il 30% che secondo gli standard della frantumata politica italiana, è sensazionale.
“Dopo questo referendum, Grillo ne ha chiesto un altro sull’appartenenza dell’Italia all’eurozona, cosa che terrorizza gli uomini di potere di Bruxelles. E, certamente, non sarete sorpresi nel sapere che Beppe Grillo è uno stretto alleato di Nigel Farage.
“L’altro cane sciolto di questa situazione è Matteo Salvini, estrema destra, Lega nord. Al pari di Grillo, Salvini cerca di farsi strada da solo, come outsider: spesso indossando una felpa e si agitandosi con un linguaggio colorito.
Facendo appello agli elettori della classe operaia tradizionale – proprio come Trump in America – Salvini ha riecheggiato le leggi razziali di Mussolini del 1938, in cui chiedeva la sospensione delle vendite di case e aziende agli stranieri.
“Si è preso la briga di scrivere al sistema dei trasporti milanese, chiedendo che i primi due vagoni dei trasporti pubblici fossero dedicati a tutte quelle donne bianche che hanno paura di stare vicino a un immigrato.
Da quando Trump ha vinto, anche Salvini, ha iniziato a indossare un berretto da baseball. Sa in quale direzione sta soffiando il vento della politica.
“In Italia, negli ultimi anni, c’è stata un’ondata di sostegno alle iniziative fasciste. A Roma, nel 2003, un’abitazione occupata ha preso il nome di “casa Pound” (dedicata al poeta americano simpatizzante fascista, Ezra Pound); il movimento ha un’insegna identica a quella dell’ unione fascista inglese, ed ora conta decine di migliaia di aderenti.
Un altro movimento neo-fascista, che ha adottato la croce celtica, è quello di Forza Nuova: disegnate con lo spray, sono ormai in tutta Italia e, in particolare, vicino agli stadi. La cosa preoccupante è che una grande fetta dell’elettorato italiano rimpiange il vecchio stile del fascismo: nella maggior parte delle edicole è possibile acquistare memoralia di Benito Mussolini, al quale, fino a pochi anni fa, era intitolata l’università di Bari. Il luogo di nascita del Duce, Predappio, è ogni anno meta di pellegrinaggio di centinaia di migliaia di italiani e la nipote, Alessandra, è una deputata italiana che inventa slogan accattivanti come “meglio fascista che froc**”. La lega nord di Salvini è un movimento separatista che vorrebbe la scissione tra il nord industriale e il sud tormentato e impoverito, rendendo ancor più beffardo il fatto che, dopo il referendum di domenica, Salvini potrebbe presto ritrovarsi primo ministro di un Paese nel quale non crede”.