Accordo Iran nucleare: Italia esclusa, siamo meno di zero

Accordo Iran nucleare: Italia esclusa, siamo meno di zero
Ginevra. John Kerry abbraccia con passione Catherine Ashton, ministro degli Esteri Ue. Anche la Ashton è una umiliazione permanente per l’Italia, al suo posto sarebbe dovuto andare D’Alema

Italia umiliata a Ginevra e nel mondo. Che non contiamo più nulla, lo dice l’elenco delle potenze che hanno trattato con l’Iran l’accordo sul nucleare: Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, Germania.

Questi sei nomi ridefiniscono il compasso del potere nel mondo. Non c’era Israele, ma Israele ha una sua forza diplomatica, militare e spionistica che ne fa una potenza a se stante e da trattare con rispetto. Nella circostanza, gli israeliani sono stati tenuti a bada e sono furibondi per la conclusione, ma restano qualcosa con cui si dovrà sempre fare i conti, non solo come potenza locale.

Noi invece non contiamo più nulla, zero come economia, sotto zero come militari, meno che sotto zero come diplomazia, come peraltro è stato già dimostrato dal caso dei marò ingiustamente detenuti in India.

La stessa presenza al tavolo dei negoziati di  Catherine Ashton, nella veste di ministro degli Esteri Ue è una umiliazione permanente per l’Italia: al suo posto sarebbe dovuto andare l’italiano Massimo D’Alema, ma alla fine gli inglesi dovevano sistemare la loro politica rimasta disoccupata e hanno prevalso su Berlusconi e Franco Frattini. Per quest’ultimo vale l’imbarazzante vicenda della carica, sbandierata e mai concretizzata, di  segretario generale della Nato.

Meglio che ci rassegniamo a un ruolo sempre più marginale. Siamo sempre stati un paese di furbacchioni di serie b: il nostro vero inno nazionale dovrebbe essere Ziki Paki.

 

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