Banca d’Italia, Marco Travaglio: “Largo ai due che sventarono i furbetti e furono puniti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Febbraio 2019 - 13:01| Aggiornato il 5 Agosto 2019 OLTRE 6 MESI FA

Marco Travaglio lancia una sfida al Movimento 5 stelle sulla banca d’Italia. Non si tratta di una provocazione, è una idea importante anche se rivoluzionaria e quindi difficilmente attuabile da parte di quella élite (questa sì che è una élite sul serio, di quelle che non si toccano, anche Mussolini con tutti i suoi complotti ci girò al largo) che controlla le sorti della Banca d’Italia da prima del Regno di Sardegna.

I punti del ragionamento di Travaglio sono:

1. La critica a Bankitalia è sacrosanta, viste le scandalose culpae in vigilando di Visco&C.; 

2. prima di opporsi al vicedirettore Luigi Signorini e prossimamente al dg Salvatore Rossi, servono alternative credibili.

3. Nel 2005 due coraggiosi ispettori di Palazzo Koch, Giovanni Castaldi e Claudio Clemente, bocciarono l’assalto del banchiere di Lodi Gianpiero Fiorani ad Antonveneta, benedetta dal governatore Fazio e dal fronte trasversale FI-Lega-Ds che sponsorizzava le scalate parallele di Unipol a Bnl e dei furbetti Ricucci&C. al Corriere.

4.Partì l’inchiesta, Fazio si dimise, ma Clemente e Castaldo, anziché premiati, furono degradati.

5. Che aspetta il “governo del cambiamento” a fare i loro nomi per una scelta interna di forte discontinuità e trasparenza?   

Non facciamoci illusioni. Il Sistema non lo consente.