Benetton, da Fiumicino 800 milioni non dovuti? Una cattiva ombra sembra perseguitarli Benetton, da Fiumicino 800 milioni non dovuti? Una cattiva ombra sembra perseguitarli

Benetton, da Fiumicino 800 milioni non dovuti? Una cattiva ombra sembra perseguitarli

Benetton, da Fiumicino 800 milioni non dovuti? Una cattiva ombra sembra perseguitarli
Benetton, da Fiumicino 800 milioni non dovuti? Una cattiva ombra sembra perseguitarli (Ansa)

ROMA – Aeroporti di Roma: funzionano troppo bene? Guadagnano troppo? Un errore, una sciatteria si può dire, o una bomba a orologeria lasciata a futura memoria dal Governo Monti, sotto la cui egida gli Aeroporti di Roma, Fiumicino e Ciampino, furono privatizzati. Oggi sono dei Benetton, dopo che altri imprenditori gettarono la spugna. Di questi tempi è una colpa imperdonabile, specie dopo che la stessa Adr o la sua controllante Atlantia si sono sottratte dal salvataggio di Alitalia.

Si parla di oltre oltre 800 milioni di euro di dividendi che non ci sarebbero dovuti essere. Esattamente 835 milioni distribuiti contro 67 milioni che si sarebbero potuti distribuire. Ora, guarda caso, qualcuno ha estratto le carte dal mazzo. Toninelli ha subito esultato e Daniele Martini lo ha raccontato sul Fatto.

Il vizio è al comma 6 dell’articolo 5 della legge costitutiva della società Aeroporti di Roma (Adr), la numero 755 del 1973 modificata dalla numero 985 del 1977, che però quel comma 5 non ha mai abrogato.  Il comma 5 (altro che comma 22, quello è un romanzo, questa è vita vissuta) prevede che debbano essere devoluti allo Stato gli eventuali utili di esercizio “al netto dell’accantonamento per innovazioni, ammodernamenti e completamenti, ed eccedenti l’assegnazione di un dividendo annuale determinato in base alle modalità da stabilirsi nella Convenzione e riferito al capitale sociale della società concessionaria, dopo le assegnazioni a riserva previste dalla Legge e comunque non superiore all’8 per cento del capitale stesso”.

Il calcolo è stato fatto dall’avvocato Nunzio Roberto Valenza che collabora con il Comitato Fuoripista, organizzazione che da anni si batte contro il raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino. Nel 2015 il rapporto di incidenza tra i dividendi e il capitale sociale ammontava al 216 per cento, nel 2016 al 346, l’anno dopo, il 2017, al 390 fino al record del 394 per cento nel 2018. 

Elabora Daniele Martini: “In cifra assoluta il complesso dei dividendi extra legge è di circa 768 milioni; il totale di quelli distribuiti nel rispetto del limite dell’8 per cento ammonta invece a 67 milioni. Sommati gli uni e gli altri, i Benetton grazie all’aeroporto di Fiumicino hanno incamerato in totale dal 2014 in poi 835 milioni di euro di dividendi. In questi anni, in sostanza, chi avrebbe dovuto controllare che la legge fosse rispettata si è voltato dall’altra parte e i soldi che avrebbero dovuto finire nelle casse dello Stato sono invece andati in quelle del concessionario”.

In origine Fiumicino era una divisione del ministero dei Trasporti. Ancora è vivo chi ricorda lo scandalo suscitato all’epoca dalla scelta di quel terreno spesso coperto dalla nebbia per farci un aeroporto. Si sa tutto il mondo è paese. Quanti italiani persero la coincidenza col Concorde perché l’aereo Air France delle 07.00 da Roma restò bloccato dalla nebbia sull’aeroporto di Parigi… Comunque anche lo scandalo finì avvolto nella nebbia. Ma quelli si sa ersno altri tempi.

Nel 1973 fu costituita la società per azioni Aeroporti di Roma, a capitale pubblico controllata dall’Iri, confluendo nel grande contenitore delle partecipazioni statali. In quella legge, ricorda Martini, fu inserita la clausola dell’8 per cento sui dividendi. 

Nel 2000 la società di Fiumicino fu privatizzata e la gestione passò dall’Iri ai Romiti, che otto anni dopo la consegnarono ai Benetton. Dal punto di vista reddituale la svolta è avvenuta nel 2012, quando il governo Monti consentì con un decreto ad AdR e ad altri tre grandi scali di stipulare “contratti in deroga” con l’Enac, l’Ente per l’aviazione civile. Voleva dire che Fiumicino avrebbe potuto alzare di molto le tariffe aeroportuali, cosa che è avvenuta con l’aumento del prezzo dei biglietti aerei. E così è stato. Ora qualcuno se ne è ricordato o accorto. Come andrà a finire? Come per la revoca a Autostrade? Tante tigri di paglia? Certo che su quei poveri, si fa per dire, Benetton, da qualche anno incombe una nuvoletta di jella. A pensar male si fa peccato ma…

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