Grillo non ci sta e attacca Josefa Idem: “Targata PdmenoElle, attacco scorretto”

Beppe Grillo (Foto LaPresse)

GENOVA – Beppe Grillo non ci sta, dopo aver insultato e criticato le Olimpiadi come “trionfo del nazionalismo”, non accetta la replica stizzita della pluricampionessa della canoa Josefa Idem che lo ha definito una “patacca”. Non ci sta e rilancia, postando sul suo blog un commento dei grillini dell’Emilia Romagna in cui si dice che la Idem non ha motivo di parlare visto che lei usa la sua “casacca” di atleta per attaccare un avversario. Perché? “Perché lei è un’esponente del Pd dell’Emilia Romagna”. Anzi, è “targata pdmenoelle”, come scrive Grillo sul suo blog.

Facciamo un passo indietro. Grillo, preso evidentemente da un isterismo della critica, ha gettato la sua ultima dose di veleno quotidiano addosso alle Olimpiadi definendo i Giochi “bromuro quotidiano sponsorizzato dalle multinazionali” e uno spettacolo che con lo sport non ha nulla a che fare perché rappresentano il “trionfo del nazionalismo”. La Idem, otto Olimpiadi alle spalle, non ha accettato l’attacco e ha replicato: “Beppe Grillo? E’ un ‘patacca’. Coglie i momenti per avere visibilità e fare scalpore”.

Apriti cielo. Come si è permessa la Idem di replicare a Beppe Grillo, di attaccare il leader? Al solo ascoltare le parole della campionessa, è venuto giù tutto il Movimento 5 stelle, che subito è passato al contrattacco, con piacere supremo del “capo”. Il grillino Giovanni Favia ha scritto sul sito del Movimento 5 stelle Emilia Romagna un post dal titolo esemplificativo: “Una furbata politica targata Pd”. E subito Grillo non si è lasciato sfuggire l’occasione per mettere sul suo sito questo intervento che, però, ci permetterà, è quantomeno di parte.

Nel post si legge: “Tutti i giornali on line di oggi riprendono la notizia, dandogli molta enfasi, di Josefa Idem (plurimedagliata canoista italiana) che definisce Beppe Grillo una “patacca” perchè ha chiamato le Olimpiadi il “trionfo del nazionalismo”. Gli articoli però non dicono due cose: primo che Josefa è un’esponente del PD dell’Emilia Romagna (dal 2001 al 2007 assessore allo Sport del comune di Ravenna. Dall’ottobre 2009 è responsabile sport del PD). Secondo che l’analisi di Beppe Grillo è più approfondita: non insulta minimamente gli atleti e la loro passione, ma anzi evidenzia come la politica nazionale usi le Olimpiadi ed il loro amore per lo sport per affermare la sua supremazia e potenza, auspicando ironicamente le Olimpiadi senza bandiere. Trovo invece scorretto che la Idem, esponente Pd, usi la sua vetrina ed immagine di atleta azzurra per attaccare un antagonista politico. Il sistema dell’informazione non aspetta altro che questi succulenti bocconi. Punti di vista”.

Le domande che sorgono a questo punto sono due. Uno: come si fa a pensare che Josefa Idem, plurimedagliata, otto Olimpiadi alle spalle, un’esperienza politica proprio in qualità di sportiva, “utilizzi la sua immagine di atleta per fare politica”? E secondo, e questo Grillo lo dovrà spiegare una volta per tutte, perché lui può permettersi di sputare veleno su tutto e tutti, dal Presidente della Repubblica ai Giochi Olimpici, ma non accetta il contraddittorio, un’idea diversa dalla sua, se non bollandola come “attacco scorretto”, demagogia, invettiva puramente politica per destabilizzare il suo Movimento? Perché qualcuno che ha un’idea diversa, qualcuno che trova i suoi continui attacchi quantomeno fuoriluogo e non si vergogna di dirlo, deve essere bollato come “scorretto” se si azzarda a replicare?

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