Berlusconi, abbandonato dal Nord, piange con i fan meridionali: che fine amara

Berlusconi, abbandonato dal Nord, piange con i fan meridionali: che fine amara
Berlusconi commosso dopo il comizio: m le lacrime vere avrebbero sciolto il cerone

Povero Berlusconi. Nell’insieme una fine patetica: ridotto a un comizio volante, su un palco non autorizzato, proprio davanti al portone di casa, in una strada stretta e mezza vuota, alle sei di sera, l’ora più calda del giorno più caldo dell’anno, con una t-shirt blu e la giacca che gli segava il collo e che con quel caldo si sarà tutta intrisa di sudore, lui, sempre con i suoi doppi petti blu e cravatta blu a pallini. Voleva essere come Armani, ma non ne aveva lo stile né l’à plomb, una imitazione un po’ taroccata con i capelli neri incollati e dipinti in capo.

Lacrime di sicuro finte sopra la smorfia, occhio al cerone.

La ripresa di Sky era impietosa, si vedeva la folla che non arrivava al portone successivo a quello di palazzo Grazioli.

Peggio ancora, alla fine, le interviste: tutti meridionali, non un solo accento del nord, tutte facce da plebe convogliata a Roma con i pullman.

Milano, da dove sono partite le rivoluzioni, buone e cattive, della storia recente, lo ha abbandonato. Non c’è simbolo più amaro: lui, il grande imprenditore di Lombardia, che ha dato ai pensionati italiani i film tutte le sere, lasciato fra le braccia di una fidanzata napoletana e di una folla da ancor più lontano.

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