Boschi malata, il Cdm conferma Visco, Renzi tiene a casa i suoi, Asilo Mariuccia a Palazzo Chigi

di Sergio Carli
Pubblicato il 29 Ottobre 2017 - 08:16 OLTRE 6 MESI FA
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Maria Elena Boschi (foto Ansa)

Maria Elena Boschi protagonista di un nuovo show. Scene da Asilo Mariuccia: solo che è il Consiglio dei ministri della Repubblica italiana. Le ha fatto da spalla l’imperdibile Graziano Delrio, reduce dallo sciopero della fame virtuale per sostenere la causa dello ius soli, reduce dal fallimento della chiusura delle Province, più aperte e attive che mai, reduce dalla processione in Calabria non si capisce perché. Con loro Luca Lotti, ministro dello sport e Maurizio Martina, Agricoltura.

La colpa? di Paolo Gentiloni, primo ministro sempre più col quid. Preoccupato delle polemiche che avrebbe generato la presenza della Boschi in Consiglio dei ministri mentre si discuteva della conferma di Ignazio Visco a governatore della Banca d’Italia, Gentiloni le aveva detto che era meglio se non partecipava. La ragazza ministro l’ha presa molto male, ha mandato un certificato medico per giustificare l’assenza e al suo fianco si sono schierati gli altri 3 ministri che hanno voluto provare l’indiscussa fede renziana.

Nei giorni scorsi Maria Elena Boschi era stata protagonista di una vicenda a dir poco indegna. Matteo Renzi, segretario del Pd, aveva concordato con lei, alle spalle di Gentiloni, un ordine del giorno, poi approvato dalla Camera, contro Visco. A parte la scorrettezza istituzionale, l’odg ha rappresentato uno dei punti più bassi dell’inconsulto agitarsi di Renzi da quando al suo posto c’è Gentiloni. Come la maggior parte degli elettori del Pd sa, consigliere della Banca Etruria era il padre della Boschi. Anche se l’uomo è del tutto pulito e incensurato, a nessuno sfugge l’incongruità della situazione. La Banca Eruria è una banca travolta dallo scandalo e Renzi, copin della Boschi e organico al sistema di potere toscano, voleva infilzare Visco proprio accusandolo di non avere vigilato sulla banca del padre della Boschi. Chiedetevi un po’ quanti voti una stronzata del genere è costata al Pd…Pagnoncelli li ha contati, fanno 5 punti. Dentro c’è anche lo ius soli, gli sbarchi, la guerriglia contro la stabilità del Governo, le tasse e la rincorsa a Beppe Grillo. Ma non c’è dubbio che la sceneggiata su Visco ha fatto traboccare il vaso.

Il Cdm che ha deliberato la conferma di Visco è durato, garantiscono Marco Galluzzo e Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera, 13 minuti in tutto, “cronometro alla mano”.

La Boschi ha mandato il certificato medico. Lotti ha ritenuto fondamentale andare alla fiera internazionale sulle attrezzature per lo sci. Graziano Delrio aveva un po’ di influenza, anche se non la febbre come la Boschi.  Maurizio Martina doveva organizzare a Napoli la conferenza programmatica del Pd, con alcune migliaia di ospiti.

Dario Franceschini si è assunto “la responsabilità di fare uscire tutti dall’imbarazzo”:

“Vista la delicatezza della situazione, non credo ci sia bisogno di una dibattito, possiamo accogliere la proposta del presidente senza aprire una discussione”.

“L’opposizione, dai grillini a Forza Italia, dirà che si è trattato di un passaggio comico, grottesco, ed in effetti anche in Cdm gli stessi ministri sono consapevoli di alcune contraddizioni: non si vota, ma si delibera comunque. E i ministri del Pd ci sono e sono Marco Minniti, Anna Finocchiaro, Andrea Orlando, Dario Franceschini, Valeria Fedeli, che ci terrà a fine giornata a sottolineare, quasi con orgoglio, che «io c’ero, ho partecipato e condiviso la nomina»”.

Eppure, chiosano Galluzzo e Salvia” alla Camera il loro partito aveva chiesto di voltare pagina. Loro l’hanno voltata, in fretta, quasi in silenzio, e in senso contrario. E per di più basiti per le sedie vuote: «Una cosa inaudita» per il ministro dell’Interno, che pure smentisce, interpellato dal Corriere , di aver fatto commenti. Ma un piccolo dibattito, cui partecipano la Finocchiaro, Orlando e Franceschini si apre un attimo dopo che il Consiglio viene dichiarato chiuso”.

Dice Orlando: «Speriamo che Renzi se ne faccia una ragione». Minniti, agli occhi di un collega, appare «scatenato».

All’origine de lla sceneggiata dei renziani irriducibili, c’è il passo di Paolo Gentiloni con Maria Elena Boschi: “Le ha suggerito che sarebbe stata apprezzata una sua assenza, date le polemiche sul suo ruolo, su quel conflitto di interessi che scaturisce dalla crisi di Banca Etruria e di cui l’accusano le opposizioni.

Lei, la sottosegretaria alla Presidenza, non l’ha presa bene e pare si sia sfogata con alcuni colleghi. Secondo chi maligna, a Palazzo Chigi, sarebbero nate così anche le altre assenze. Ovviamente, sempre secondo i maligni, con la manina di Matteo Renzi.