Casa, senza Imu più 175 € a testa. Sicuri che sia la Ue a chiedere la tassa sui redditi alti?

Casa, senza Imu più 175 € a testa. Sicuri che sia la Ue a chiedere la tassa sui redditi alti?
Casa, senza Imu più 175 € a testa. Sicuri che sia la Ue a chiedere la tassa sui redditi alti?

ROMA – Casa, senza Imu più 175 € a testa. Sicuri che sia la Ue a chiedere la tassa sui redditi alti? Possedere una casa via via negli ultimi anni è diventato meno oneroso. A confermarlo è stata anche Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, secondo cui nel 2016 c’è stato un “calo significativo” del peso delle tasse sugli immobili, con una riduzione di 4,4 miliardi di euro (di cui 3,6 miliardi grazie all’abolizione della Tasi) traducibili in risparmio medio pro capite di 175 euro annui.

Eppure, a causa della nota disastrata situazione dei conti pubblici, l’Unione europea continua a perorare la causa di un innalzamento fiscale proprio sulla casa, chiedendo all’Italia di reintrodurre la tassa di proprietà sui redditi più alti. “Pacta sunt servanda”, ha minacciato il commissario francese Moscovici a proposito degli impegni finanziari a rischio elezioni. Sì, i patti si devono rispettare, e ha fatto bene il ministro Padoan a ricordarlo agli occhiuti funzionari europei: anche il regime fiscale è un patto con i cittadini, non è che puoi modificarlo a ogni cambio di stagione.

Tanto più che tra le priorità (leggi le criticità di lungo corso italiane) ricordate dalla Ue ci sono sì il debito sopra il 130% del Pil, l’inefficienza della burocrazia e dalla pubblica amministrazione e la corruzione, l’elevato livello di crediti inesigibili nei bilanci bancari, la povertà e la scarsa partecipazione femminile al mondo del lavoro, ma non c’è la tassa sulla casa. Semmai un più generico invito a “spostare il carico fiscale dai fattori di produzione a misure meno dannose per la crescita”.

Ora, ricordando che su ville, castelli e altre lussuose dimore la Tasi (ultima declinazione della fu Ici) è viva e lotta insieme a noi, e concedendo che la media statistica fa brutti scherzi quanto a reale distribuzione, è chiaro che il bersaglio resta sempre il ceto medio di cui poi ci lamenteremo per l’aggettivo obbligato “impoverito”. Dice, ma è l’Europa che ce lo chiede! Sembra più verosimile, a voler esser sospettosi, l’azione di una manina italiana in trasferta premio, manina sinistra che non avendo più capacità di presa va a recuperare i vecchi arnesi dell’odio di classe quale ultima spiaggia per dimostrare di esser viva.

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