Ciclista razzista cerca la strada a Roma col palmare e…

Ciclista razzista cerca la strada a Roma col palmare e...
Ignazio Marino, il sindaco ciclista. Per la sua ideologia anti auto, ascia Roma nel caos

ROMA – Ciclisti sempre più aggressivi, più aggressivi dei gabbiani, ora sono anche razzisti.

È successo a Roma, in una piazzetta di Trastevere, alle 8 di sera. Un anziano cittadino camminava in una piazza di Trastevere, una piazza senza marciapiedi, a traffico limitato, dove i pedoni e quelle poche auto che passano convivono con reciproco rispetto.

Arriva un ciclista, un uomo fra i 40 e i 50 anni, andatura incerta, come fosse ubriaco. In una mano con una mano teneva il manubrio, nell’altra un palmare, che guardava come stesse consultando telefonate o messaggi.

Il povero pedone sta per essere travolto e fa un balzo indietro. Esclama:

“Ancora un po’ e questo mi ammazza”.

Il ciclista si ferma, fa una piroetta e apostrofa così l’anziano pedone:

“Cosa vuoi? non vedi che sto cercando la strada?”

condito da contumelie.

Inviperito, il pedone:

“Intanto lei cominci a darmi del lei e non del tu, perché non siamo parenti e nemmeno amici”.

Il ciclista appare folgorato da una rivelazione:

“Ah ecco adesso la mettiamo anche sul razzismo, ve la prendete con me perché sono del nord”.

Accento da Bassa Padana. Le origini celtiche del pedone sono sfuggite alla furia del ciclista padano che si è allontanato barcollando verso il suo destino.

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