La coda al Pantheon di Roma smentisce Franceschini. I turisti vengono perché…

La coda al Pantheon di Roma smentisce Franceschini. I turisti vengono perché...
La coda al Pantheon di Roma smentisce Franceschini. I turisti vengono perché…

Il direttore straniero non c’è, però davanti al Pantheon di Roma la coda è sempre più lunga. Guardate il video. Fino a qualche tempo fa, il Pantheon era vuoto e ci si entrava a (quasi) tutte le ore del giorno (da lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 18.30. Sabato dalle 10.00 alle 16.00; domenica dalle 12.00 alle 17.30), ora c’è fuori una coda che arriva dall’altra parte della piazza, snodandosi a L.

Eppure non  c’è direttore straniero in questa Basilica collegiata di Sancta Maria ad Martyres, nome con cui oggi è ufficialmente chiamato il tempio che fu di tutti gli dei Nel 2016 ha fatto registrare 7 398 536 visitatori, è stato il sito museale statale italiano più visitato. Eppure, per sua e nostra sciagura, ma soprattutto tormento del ministro della Cultura Dario Franceschini, dal 1995 è diretto da un semplice italiano, Giovanni Belardi. Non viene da Londra o da Berlino, nel suo curriculum non c’è il glamour di Parigi, solo una laura a Roma e un primo incarico a Latina. Attualmente è conservatore di Villa Farnesina a Roma (dal 2005), conservatore di Palazzo Corsini a Roma, sede dell’Accademia dei Lincei (dal 1987), direttore del Palazzo Farnese di Caprarola.

Eppure…Senza direttore straniero il Pantheon cresce nelle visite, proprio come gli Uffizi a Firenze. E a onore di Belardi c’è da prendere atto del successo registrato alla Villa della Farnesina. Chi vi si è recato più volte in questi anni, non può non avere notato con piacere l’evoluzione. Ieri, nessun visitatore, custodi sbracati che leggevano i giornali e nemmeno ti davano retta. Oggi, pieno di gente, accoglienza che gli inglesi si sognano, materiale disponibile e educazione diffusa.

E allora? Perché insistere in questa scandalosa polemica contro il Tar, che ha semplicemente ricordato al ministro Franceschini e ai sui dirigenti che le leggi ci sono, possono essere cambiate o abolite, mai ignorate.E come dice il principio: Ignorantia legis non excusat.

Invece continua lo scandalo degli uomini politici o pubblici che inveiscono contro il Tar per aver bocciato la nomina a capo di alcuni musei di direttori stranieri. Ultimo è Davide Faraone, sottosegretario alla Salute:

“La decisione del Tar di escludere direttori non italiani dalla guida dei nostri musei è un danno incalcolabile, che ci riporta indietro nel tempo e ci taglia fuori dai circuiti internazionali. E’ ancora più clamoroso se si pensa che in Sicilia gli unici che possono fare i direttori dei musei sono i dipendenti regionali. Così non si bada al merito”.

Davide Faraone era alla quinta tappa del “Pensatoio cambiamenti”.

Data la circostanza, vai con la demagogia da due soldi e tanto provinciale:

“Proponiamo che i musei rimangano aperti in base elle esigenze degli utenti e non in base ai turni dei custodi. I privati devono essere coinvolti appieno. Inoltre la governance deve essere composta da figure all’altezza e non solo dai dipendenti regionali. La nostra idea di cultura, in Sicilia, è un’altra: premiare il merito, estendere gli orari di apertura, coinvolgere i privati che vogliono investire. Insomma, far diventare produttivo un patrimonio inestimabile che oggi assomiglia a una macchina in ‘folle’ e creare così vero sviluppo”.

Da come stanno le cose, è chiaro invece che il boom dei musei italiani non è merito di nessuno, solo dei mutamenti nei flussi del turismo mondiale. Gli italiani hanno paura di andare all’estero, gli stranieri si fiondano in Italia, dopo che Francia e Inghilterra hanno iniziato a fare paura, per non dire del Medio Oriente, da Istambul al Cairo. E allora tacete e pregate…

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