Coronavirus, perché tanto allarme: la paura dei PM ha dato ai politici la febbre a 90

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Coronavirus, perché tanto allarme: la paura dei PM ha dato ai politici la febbre a 90. Nella foto Ansa turisti a Milano con le mascherine

ROMA – Coronavirus, perché in Italia tanto allarme (e allarmismo)? E, in America, prché Trump vuole stanziare miliardi per prevenire l’epidemia?

Nessuno ci vuol bene, tutti lo fanno perché hanno le loro ragioni. Quelle di Trump sono fin troppo trasparenti: il crollo della Borsa e l’alt dell’economia gli fanno più paura della sindrome russa. E a fine anno ci sono le elezioni. La classe media/operaia ricca americana perdona tutto, se ci sono posti di lavoro e salari signorili. Così fu per Clinton. Così è per Trump.

In Italia, le ragioni non mi sembrano essere quelle che sembrano. Su tutti incombe, carduccianamente, l’ombra di Marta Vincenzi, condannata a 5 anni, da ridefinire ma sempre condannata, per un mancato allarme in occasione di una alluvione a Genova quasi dieci anni fa.

È una lezione che hanno imparato tutti. In mezzo, non dimentichiamolo, ci sono i processi per gli allarmi dei terremoti. Insomma, in America sembrano comandare gli elettori, da noi i Pubblici Ministeri. Meno male che ci sono, vien da dire, perché l’arroganza del potere dei politici italiani è quella sabaudo-borbonica, rafforzata dal “me ne frego” mussoliniano. 

In Italia si vota un partito non perché ha bene amministrato, ma perché promette di togliere la casa ai ricchi, eliminare povertà e differenze sociali o amenità di questo genere. Di concreto c’è stato il reddito di cittadinanza, ma pare sia stato un fallimento, nella implementazione e nel rendimento elettorale. Gli italiani nella maggioranza più ampia non sono fannulloni, vogliono poter lavorare, bene e senza pagare troppe tasse.

A confermare che la molla dei divieti risiede più nella paura di un avviso di garanzia che nell’amore per i cittadini, viene la prima apertura di fascicolo a titolo Cornavirus. Viene dalla Procura della Repubblica di Padova. È in conseguenza di un decesso per l’infame influenza e probabilmente di un esposto di eredi. Altri ne seguiranno. Meglio mettersi dalla parte dei bottoni.

 

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