ROMA – Negli scandali di mazzette e corruzione, la cosa che stupisce di più è lo stupore. Si parla ogni giorno di cose che non vanno, però poi tutti si girano di là. Se non intervengono le forze dell’ordine, con il timbro di una Procura della Repubblica, la società più o meno civile e meno che mai la classe giornalistica, sono capaci di una indagine originale, di una indignazione autonoma.
Un esempio lo dà questa dichiarazione di Sonia Alfano, presidente della Commissione CRIM (sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro) del Parlamento Europeo, postata sul suo sito, Sonia Alfano.it, un anno fa, il 6 maggio 2013:
“Suggerirei a Enrico Letta di tenere gli occhi ben aperti su Expo 2015 evitando i facili entusiasmi. Dice che la mafia ‘non ci sarà’, negando l’evidenza: la mafia è già dentro l’Expo, con buona pace di una parte della politica. L’evento è di straordinaria importanza e proprio per questo bisogna porre la massima attenzione su quanto accade sul fronte degli appalti.
“Gli ricordo, infatti, qualora gli fosse sfuggito, che l’appalto principale e più remunerativo era andato ad imprenditori legati alla Compagnia delle Opere (braccio economico di Cl) e in affari con la famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Gli ricordo anche che, in occasione della delegazione della Commissione Antimafia Europea in Italia, il capo centro della DIA di Milano, Alfonso Di Vito, ha ampiamente raccontato le tantissime infiltrazioni mafiose, spiegando che, già a ottobre 2012, erano stati aperti ben 500 fascicoli su imprese e persone coinvolte nell’Expo. La mafia non teme le parole dei governi. Servono prevenzione e controlli costanti e precisi. Il Governo tenga alta l’attenzione”.
“Sul tema dei controlli nessuno possa pensare di fare il furbo, l’impegno del governo contro le attività illecite e illegali sarà totale. La criminalità e le mafie non pensino che l’Expo sia un’occasione di avere mano libera. Saremo duri e inflessibili”.
Quel che segue, alla luce degli ultimi sviluppi, sa di barzelletta. Riportò un anno fa Blitzquotidiano:
“La scelta della nomina di commissario unico dell’Expo è caduta su Giuseppe Sala: “E’ stata una riunione molto operativa per dare il segnale che l’Expo è una priorità vera e reale e ho spinto per la nomina di Giuseppe Sala e ho voluto dirgli che avrà il massimo del nostro sostegno. I poteri sono più estesi e Sala rappresenterà lo snodo centrale di tutto”. Sala ha ringraziato il governo per la fiducia accordatagli ”che ho preso come un atto di fiducia per tutti quelli che lavorano in Expo”.
Il golpe di Renzi ha salvato Enrico Letta da una enorme figuraccia.
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