Decrescita felice 2: cala produzione industriale, l’estate del meno 1,3%

Decrescita felice 2: cala produzione industriale, l’estate del meno 1,3% (Foto archivio Ansa)

ROMA – Decrescita felice 2, puntata numero due del meno abbiamo meglio stiamo.

La prima puntata era stata la resurrezione dell‘articolo 18 nel nuovo contratto di lavoro per l’Ilva. Un simpatico modo per aumentare il costo del lavoro e per rendere più improbabile Arcelor Mittal possa nei prossimi anni realizzare il piano industriale e quindi assumere ancora, dare nuovo lavoro. Ma meglio, molto meglio, stare garantiti chi c’è c’è e chi non c’è…che decresca felice. Comunque all’Ilva l’operazione decrescita felice non è riuscita fino in fondo: prevedeva l’Ilva chiusa, il parco (giochi?) ecologico al posto dell’acciaieria. Come ognun sa la felicità non tollera la siderurgia. Ci si è dovuti accontentare tra Governo e Territorio di tenerla aperta l’Ilva, mannaggia. Ma la lotta continua: M5S di base ha detto, promesso e giurato che “non è finita”. Magari tra qualche anno…si chiude.

La seconda puntata è il calo delle produzione industriale italiana registrato via Istat: meno 1,8 per cento luglio su luglio, meno 1,3 per cento 2018 su 2017. Qui l’input e la regia del governo del meno abbiamo meglio stiamo non c’entrano nulla. E’ come se il mondo della produzione si stesse adeguando spontaneamente. Sì, forse quella legge che aumenta i costi del lavoro a tempo…Ma son piccolezze. Il sistema produttivo italiano e in generale tutta l’economia sta frenado di suo. Prima ancora che M5S di governo dell’Economia ci metta mano.

E’ come se il sistema delle produzione stesse modellandosi, uniformandosi, preparandosi, in una sorta di atto di omaggio. O di prudenza. O di antifona capita. Con un ministro che parla ogni giorno con crescente disprezzo degli imprenditori come “prenditori”. Con un Di Maio che storpia volutamente a sfregio perfino la parola che designa chi fa impresa e produzione, l’estate del meno 1,3 per cento della produzione industriale italiana è perfino una manifestazione do ottimismo.

Bisogna comunque dar tempo e fiducia: decrescita felice 3 verrà e poi anche 4 e anche 5. Ci sono tanti Tav e Tap da annullare e bloccare, tanti negozi da chiudere la domenica, tante nazionalizzazioni da fare…

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