Elezioni europee, cerco di orientarmi nel dopo voto. Quali saranno i suoi effetti in Europa e in Italia?
In Europa sembra abbastanza certa la conferma di Ursula von der Leyen. La sua posizione personale sembra anzi rafforzata dal fatto che ci sono tre possibili maggioranze per sostenerla.
1 Quella dei tre partiti di ieri, popolari, socialisti,
con meno seggi, da su 705 a su 720.
Due sono le alternative.
2 Si aggregano i Verdi, reduci da una debacle in Germania che li ha visti scendere da 72 a 53 seggi
Anche se indeboliti, i Verdi potrebbero far pesare il loro sostegno ottenendo in cambio ancora più grandi follie ambientaliste. Bella cosa per la morale e l’ideologia, pessima se si pensa che le nostre industrie devono poi competere con Paesi che delle loro regole si fanno abbastanza un baffo come Usa, Cina e India.
3 Entra in pista Giorgia Meloni, staccata dalla cugina Le Pen (anche per non dare soddisfazione a Salvini che è socio con la francese).
Questa è la soluzione migliore per gli italiani, perché metterebbe l’Italia in una posizione di forza forse inedita in una Europa dove l’Italia ha sempre contato poco il momento sarebbe unico anche grazie alle difficoltà in casa loro di Macron e dei socialisti tedeschi.
L’avanzata della destra e della sinistra sinistra anti immigrati dovrebbero indurre a qualche riflessione sulle politiche in materia. L’Europa ha bisogno di gente, la forza dell’America è nel continuo flusso di nuova popolazione. Il fatto che solo in Italia dal 2019 al 2024 ci siano oltre 4 milioni di elettori in meno (secondo l’Istat dal ‘17 a oggi in Italia c’è un milione di abitanti in meno) dovrebbe fare riflettere.
Ma in Italia come in Europa come negli USA si impone il problema della qualità della immigrazione. Forse è il momento di essere più selettivi. Come dare torto a Giorgia Meloni. Preti e sinistra sono per le porte aperte a tutti. Ma a me resta il dubbio che si tratti di una carità un po’ pelosa per via della organizzazioni rosse e religiose che ci campano.