Elezioni in Sardegna, realtà e apparenza, la beffa di Conte a Schlein, perde nelle urne e piazza la sua candidata, ora fa il gradasso anche se a fare eleggere la grillina Todde sono stati i voti del Pd. Per capire il giro del fumo mi sono fatto una tabellina. I dati li ho presi da due pagine diverse e il date diverse di Repubblica, oggi e nel 2022, li ho copiati e incollati ma la mia manualità non è priva di pecche.
da Cronaca Oggi
La cosa che colpisce di più, come uno dei tanti paradossi della storia, è che il partito che ha piazzato il nuovo presidente della Regione Sardegna, il M5s, è quello che ha preso la sberla più grossa, nel confronto fra domenica 25 febbraio 2024 e domenica 25 settembre 2022: i voti ottenuti dai grillini in Sardegna ieri sono stati un terzo di quelli presi poco più di un anno fa.
Si conferma l crescente irrilevanza di un partito dannoso più che inutile. Si conferma anche la validità del campo largo, cosa evidente a chiunque sa fare le somme e guarda ogni settimana i sondaggi. L’unione delle forze di sinistra, replica dell’Ulivo, prenderebbe molti più voti dello schieramento di destra. Che poi questo sia un bene per l’Italia lo lascio giudicare a voi, alla luce dei risultati degli ultimi 20 anni. Tanto più se a dominare la linea sono i grillini. Ma di fronte allo squadrismo crescente e alle ambizioni totalitarie della piccol proletaria romana, la scelta non è difficile.
Inutile sperare nel centro: sono tanti galletti in un pollaio di incapaci.
Torniamo ai risultati. La destra non mi sembra messa per niente male. Se si tiene presente che i due schieramenti sono stati rimpannucciati da una miriade di liste civiche (e la sinistra defraudata dall’inutile e velleitario tentativo di Soru), Se guardiamo ai valori globali, la destra ha perso per meno di 3 mila voti. Al contrario di Trump, che ha vinto nel 2016 pur avendo perso nel voto popolare. Rispetto alle politiche è cresciuta, se la mia tabella non falla, di 150 mila voti, la sinistra è arretrata di 30 mila.
Regionali 2024 Politiche 2022
voti quota voti quota
Fratelli d’Italia 93.106 13,6% 161.696 23,6%
Forza Italia 43.163 6,3% 58.669 8,6%
Lega 25.602 3,7% 43.061 6,3%
Destra 328.241 45,0% 277.799 40,5%
Pd 94.393 13,8% 128.077 18,7%
M5s 53.055 7,8% 149.477 21,8%
Sinistra 331.007 45,4%
Pd solo 128.077. 18,7%
pd + alleati 184.854 27,0%
M5s 149.477 21,8%
Centro 31.593 4,6%
Azione – Italia viva – Calenda 31.593 4,6%
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Fratelli d’Italia passa dal 4,7% del 2019 al 14% di domenica. La Lega dall’11,4% al 3,8%, Forza Italia dall’8% al 6,5% (un successo nel dopo Silvio Berlusconi), il Partito Sardo d’Azione dal 9,9% al 5,45%. In complesso un 35,1% che rende irrealistico il trionfalismo di Conte e Schlein.